Solofra – Depurazione Sarno, domani si decide sulla gestione

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Solofra – Si terrà domani sera il Consiglio comunale che dovrà approvare lo statuto della società Deas (Depurazione Alto Sarno). L’argomento viene estrapolato dall’assise del 16 giugno scorso su richiesta della federazione dei partiti “Uniti nell’Ulivo” per consentire un ulteriore approfondimento della tematica, oltre al confronto ampio con le forze politiche e parti sociali. Argomento scottante che riporta alla mente il Consiglio comunale tenutosi nella fredda serata del 25 gennaio 2001, quando l’allora sindaco Aniello De Chiara vide approvato, dalla sola maggioranza, lo statuto della spa Ecopolis(che eliminava il Co.Di.So.) e la partecipazione al 50 per cento del Comune conciario alla costituenda società. L’altro 50 per cento toccava a Mercato S. Severino. Fu una serata piuttosto animata dove l’opposizione espose i pericoli di finire, con l’Ecopolis, a far parte dell’ Ato 3, che aveva già il suo braccio operativo: la Gori (Gestione Ottimale Risorse Idriche). Una sorta di società fantasma visto che non erano noti i componenti, quella sera. Guarino in serata intende applicare l’ordinanza governativa 3378 senza perdere ulteriore tempo. La quale recita la costituzione di una società che gestisca il sistema depurativo dell’Alto Sarno, liquidando così le due società Co.Di.So. e Ge.Se.Ma. che non svolgeranno più alcuna attività di depurazione. La minoranza ha avuto già incontri con le forze sociali e produttive accantonate dalla società pubblica. Dopo la riunione andata a monte giovedì scorso tra maggioranza ed opposizione, il capogruppo di minoranza, Michele De Piano, ha chiesto un ulteriore incontro prima del Consiglio di questa sera. Speranza vana. Michele Vignola, in quota Margherita, dice: “La nostra linea è quella di avere un incontro allargato prima tra maggioranza, minoranza, forze sociali, imprenditoriali e sindacati. Poi, un incontro, vista l’importanza della materia, che veda anche la partecipazione della Regione Campania, proprietaria dei depuratori solofrani e sanseverinesi, più il Commissario straordinario, generale Jucci. La Deas è una fotocopia della convenzione. Cambia solo la ragione sociale, essendo la prima una società. Poi, perché mettere in liquidazione le due società già preesistenti per dar posto alla Deas? Non solo. Lo statuto prevede che i soci fondatori, Solofra e Mercato S. Severino, si obblighino a riservare ai restanti Comuni una quota azionaria, nel momento in cui questi vogliano entrare in società. Invece, se partire si deve, lo si faccia con tutti i Comuni dell’Alto Sarno, visto che devono pagare regolarmente lo scarico delle fogne”. A Solofra, la sensazione viva in tutti è che la Deas, alla fine, fallirà come è successo per la Convenzione e la depurazione dell’Alto Sarno potrebbe essere rilevata dalla Gori, società dell’Ato 3.

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