La Rai alla riscoperta dell’Irpinia, dalle origini sannite alle citazioni “Virgiliane”

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“Sì Viaggiare”, la rubrica del TG2 sui viaggi e il turismo alla scoperta anche di mete poco conosciute in Italia e all’estero, questa volta ha fatto tappa in Irpinia, più precisamente a Mirabella Eclano e a Rocca San Felice.

La giornalista Silvia Vaccarezza presenta il viaggio, confondendo la nostra terra con il Sannio (c’è da dire, però, che i luoghi citati si trovano proprio al confine con il beneventano) ed esordendo così: “Questa volta vi portiamo nel centro della Campania, nel Sannio, precisamente nel parco archeologico di Mirabella Eclano”.

Le telecamera di Rai2 hanno mostrato Aeclanum, fondata dalla tribù sannita nel III secolo a.C.

La leggenda narra che le antiche tribù del Sannio, seguendo un animale totemico, finirono per stabilirsi nel luogo dove l’animale si fermava. In questo caso un lupo (hirpus), che andò ad insediarsi nei territori tra l‘Irpinia ed il Sannio, fondando una tribù mista.

Mirabella Eclano, si apprende dal servizioè stata città romana, uno dei centri più importanti dell’antica Hirpinia perché considerata un nodo strategico per il traffico e il controllo di tutte le terre circostanti. Tantissimi ancora i resti presenti nel borgo come la piazza del mercato coperto, le terme pubbliche e alcune abitazioni e botteghe. Visibili anche le alte mura che circondavano la città in una sorte di roccaforte.

Luciano D'Apolito
Luciano D’Apolito

La seconda tappa del viaggio del TG2 è Rocca San Felice, piccolo borgo medievale di 870 abitanti, completamente ricostruito dopo il terremoto del 1980. Luciano D’Apolito, dell’associazione culturale degli Archi, racconta della Mefite, laghetto di origine solfurea dove gli Hirpini chiedevano alla Dea Mefite ricchezza e protezione, menzionata anche da Virgilio nel VII canto dell’Eneide, come imbocco degli Inferi, dove fluiva l’Acheronte, uno dei quattro fiumi dell’Ade, su cui Caronte traghettava le anime dei dannati e dei peccaminosi. Del luogo ne parlano anche Cicerone e Seneca.

Una piccola fetta della nostra Irpinia sulla televisione nazionale, segno che la nostra terra ha ancora molto da raccontare.

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