L’amore ai tempi dell’Erasmus, il racconto di un avellinese parte dall’Andalusia

0
364

Secondo una stima della Commissione Europea, dal 1987 ad oggi più o meno 1 milione di bambini sono nati da coppie di ex-studenti Erasmus e più di un quarto dell’enorme mole di studenti partiti dal 1987 dichiara di aver trovato l’amore. E’ evidente che il programma di scambi culturali Erasmus ha creato una vera e propria generazione di nuovi giovani europei. Si direbbe un’autentica rivoluzione sessuale: un italiano incontra una ragazza catalana, i due si innamorano, si sposano e dalla loro unione nascerà un figlio europeo. Il costante scambio di capitale umano tra gli stati membri sta portando ad una nuova identità che sta formando il nostro continente, fino ad unirci in un legame ancora più profondo. Potremmo parlare di un universo “melting pot”, composto da assenza totale di cultura dominante e di un senso comune di condivisioni e valori.

Da dove viene questa spinta infrenabile di partire alla ricerca di avventure esotiche e dell’amore?

Vivere in un posto dove si è sconosciuti permette di togliere la maschera pirandelliana che si indossa con famiglia e amici e di riscrivere la propria storia dall’inizio, anche una nuova lingua, un piatto dai nuovi sapori, un alfabeto diverso, un clima insolito e una rinnovata schiera di cittadini sono motivazioni più che oggettive. I più affrontano questo viaggio anche per rinascere e riscrivere se stessi, una piacevole finzione al limite con la realtà, che guarda solo al futuro ed esclude violentemente qualsiasi passato. Senza dimenticare il nessun controllo da parte dei genitori.

Un mix perfetto, insomma, per il fertile amore giovanile. C’è chi “ciò che accade in Erasmus, resta in Erasmus” che magari, annebbiato dai fumi dell’alcol e dalle dimensioni di una discoteca troppo grande rispetto alle proprie abitudini, magari parlando con un’imperfetta dizione inglese, ha scomodato Dostoevskij e “il sesso degli angeli” per una conquista di una notte e chi, invece, nei tanti dormitori ha trovato davvero la sua anima gemella, sempre se poi ha il coraggio di continuare a pensarla tale anche quando la “sindrome Post-Erasmus” si fa sentire sotto il cielo di stelle del suo piccolo borgo nativo.

Un’esperienza a riguardo la racconta un ex studente irpino che, reduce da nove mesi di Erasmus in Andalusia, ha conosciuto, proprio sulla Costa del la Luz, una ragazza sud-americana con la quale continua da cinque anni la love story, nata quasi per gioco in un luogo lontanissimo, per entrambi, da casa.

tattoo“Come tutti ho deciso di intraprendere questa nuova avventura consigliato dagli amici – spiega ad Irpinianews – tutti mi hanno parlato bene dell’esperienza, inoltre l’università fornisce dei fondi economici adeguati per poter vivere diversi mesi lontano da casa e inoltre hai la possibilità di imparare una nuova lingua e conoscere gente con esperienze di vita totalmente diverse dalle tue. Qui in Andalusia ho conosciuto la mia attuale ragazza e stiamo continuando la nostra storia da quasi cinque anni ormai. Quando sono tornato in Italia non è stato facile perché siamo andati a vivere in due diverse città, inoltre non c’è più quella complicità dovuta al fatto di stare sempre insieme, di pensare solo a divertirsi, senza le responsabilità della vita quotidiana. Il nostro rapporto è cambiato molto da quando si è concluso il periodo Erasmus, ma da un certo punto di vista si è anche evoluto”.

Rifaresti quest’esperienza e la consigli ai nostri lettori?

“Assolutamente si, semplicemente per il fatto di poter visitare e stare in un luogo diverso, sperimentare un’altra cultura, vivere con persone sconosciute ti porta ad una crescita incredibile, che solo quelli che l’hanno provata possono descrivere. E’ un’esperienza che dovrebbe fare qualsiasi studente universitario, perché con le responsabilità che la vita porterà in seguito non si avranno altre occasioni per farlo, quindi è un’opportunità da non perdere finché si è giovani”.

Esperienza ma non solo, tra i tanti dati felici della vita Erasmus anche uno sulla disoccupazione giovanile. Tale tasso infatti, tra i giovani che hanno studiato fuori dall’Italia, è la metà di quello dei loro coetanei che decidono invece di restare. Per chiunque voglia informarsi, esistono centinaia di siti e applicazioni legate all’Erasmus, ma si possono chiedere delucidazioni in merito anche presso la propria segreteria studenti di ateneo.

LASCIA UN COMMENTO

Please enter your comment!
Please enter your name here