SPECIALE 2015/ Un anno di politica in Irpinia tra risse, trionfi e ribaltoni

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Il 2015 è stato un anno intensissimo dal punto di vista politico.

Sotto la luce dei riflettori le elezioni regionali con il successo di Vincenzo De Luca che, dopo una campagna elettorale caratterizzata dall’accordo con De Mita e l’UdC, è riuscito a prendersi la rivincita su Stefano Caldoro che vinse nel 2010 a capo della coalizione di Centrodestra.

Otto sono stati i Comuni irpini che sono andati al voto lo scorso Maggio mentre, per quanto riguarda la città di Avellino, hanno tenuto banco la querelle relativa alla crisi di maggioranza e al nuovo rimpasto in Giunta voluto dal sindaco Paolo Foti; ma anche lo scandalo Alloggiopoli e la situazione relativa ai tanti cantieri che hanno paralizzato la città.

Le elezioni regionali hanno lasciato strascichi non di poco conto in seno ai partiti, con le difficoltà all’interno del centrodestra irpino ed il caos scoppiato a Via Tagliamento prima e dopo la tornata elettorale fino all’ultima Assemblea provinciale Pd con la mancata sfiducia a De Blasio. Ricostruiamo quindi i fatti salienti che hanno scandito gli ultimi 365 giorni della politica in provincia di Avellino.

REGIONALI – La campagna elettorale entra nel vivo con il convegno di Vincenzo De Luca a Montoro “interrotto” dal blitz dell’inviato de “Le Iene” Paolo Calabresi. De Luca non ha battuto ciglio ma si è sfiorata la rissa con i sostenitori dell’ex sindaco di Salerno che hanno inveito contro l’inviato del programma di Italia1.

Il Pd irpino quasi alla rissa
Il Pd irpino quasi alla rissa

Il caos in casa Pd scoppia a fine aprile quando il segretario provinciale Carmine De Blasio propone in lista Enzo De Luca, Beniamino Palmieri, Rosetta D’Amelio e Roberta Santaniello. Le proteste vibranti dei delegati vicini al Circolo Pd V. Foa di Avellino e alle posizioni di Francesco Todisco sfociano in una rissa con urla e spintoni: l’episodio, con tanto di immagini poco edificanti, viene ripreso anche da molte testate nazionali. Alla fine la proposta di lista passa con 46 delegati (e 1 astenuto) sui 100 componenti dell’assemblea provinciale.

Sono cinque i nomi in campo per lo scranno più alto di Palazzo Santa Lucia.

Stefano Caldoro se la gioca con la sua coalizione di centrodestra monca della componente UdC che proprio in extremis formalizza l’accordo con Vincenzo De Luca e la sua coalizione di centrosinistra grazie al “patto di Marano” tra Ciriaco De Mita e l’ex sindaco di Salerno. De Luca non ha in squadra Sinistra Ecologia e Libertà che con Rifondazione e altri movimenti di sinistra ha scelto di scendere in campo con un proprio candidato, Salvatore Vozza, coordinatore campano di Sel e guida della lista Sinistra al Lavoro per la Campania. Chiudono il mosaico Valeria Ciarambino con il Movimento 5 Stelle e Marco Esposito, giornalista già assessore a Napoli con De Magistris, con la civica Mo! Lista Civica per la Campania.

Il bacio tra Renzi e De Luca a Salerno
Il bacio tra Renzi e De Luca a Salerno

Il 31 maggio De Luca vince con il 41% mentre il governatore uscente Stefano Caldoro si ferma al 38%. Per De Luca 60mila voti in più di Caldoro e Pd primo partito davanti ai 5 stelle che piazzano sette consiglieri. Intanto la scure della legge Severino si posa sui risultati delle elezioni campane. L’ex sindaco di Salerno è condannato a un anno per abuso d’ufficio e la sospensione sarebbe automatica. De Luca potrebbe non avere nemmeno il tempo di nominare un vice presidente e una Giunta.

In Irpinia a festeggiare sono in 4, tutti tra le fila della maggioranza: entrano a Palazzo Santa Lucia Rosetta D’Amelio del Pd (per l’ex assessore regionale della Giunta Bassolino questo sarà il terzo mandato), Carlo Iannace per De Luca Presidente. Maurizio Petracca per l’UdC ed Enzo Alaia per Centro Democratico-Scelta Civica. La D’Amelio verrà poi eletta Presidente del Consiglio Regionale. Grande escluso Pietro Foglia nonostante più di 11mila preferenze.

Il presidente della Regione Campania Vincenzo De Luca presenta la nuova Giunta e i consiglieri delegati: Fulvio Bonavitacola, vicepresidente con deleghe all’Urbanistica e all’Ambiente; Serena Angioli, Fondi europei; Lidia D’Alessio, Bilancio; Valeria Fascione, Internazionalizzazione, Start Up-Innovazione; Lucia Fortini, Scuola e Politiche sociali; Amedeo Lepore, Attività produttive; Chiara Marciani, Formazione e Pari opportunità; Sonia Palmeri, Risorse umane e Lavoro.  Il “giallo insediamento” viene snodato dal Tribunale ordinario di Napoli che accoglie il ricorso del nuovo presidente della Regione Campania contro la sospensione dalla carica prevista dalla legge Severino. De Luca è a tutti gli effetti Governatore ed afferma: “Ripristinata la volontà popolare”.

Cosimo Sibilia
Cosimo Sibilia

La sconfitta alle elezioni regionali lascia strascichi amari nel centrodestra irpino. Il senatore e coordinatore provinciale di Forza Italia Cosimo Sibilia attacca duramente il presidente della Provincia Domenico Gambacorta, bollandolo come “traditore”, non risparmiando bordate anche per l’ex presidente dell’Alto Calore Servizi Franco D’Ercole.

Tribolazioni anche in seno al Pd irpino dove i componenti di maggioranza che fanno riferimento a Rosetta D’Amelio ed all’on. Luigi Famiglietti si sfilano dall’esecutivo. Negli ultimi tre mesi del 2015 il fronte opposto a De Blasio ne chiede a più riprese le dimissioni ma il segretario rimane fermo sulle sue posizioni. Il Pd irpino si spacca in due, viene presentata una mozione di sfiducia che però non passa nell’ultima assemblea provinciale di Capriglia dove non viene superata l’asticella dei 50 voti favorevoli. De Blasio mangia il panettone con diverse difficoltà a digerirlo, gli oppositori rimangono al palo. La vicenda si concluderà nel 2016 con interventi da Napoli e da Roma.

In parallelo con le elezioni Regionali si è votato anche in 8 comuni irpini. A Castelfranci è stato riconfermato l’uscente Generoso Cresta. A Sorbo Serpico ha vinto Mariateresa Fontanella con la lista Insieme per Sorbo Serpico. A San Mango sul Calore non ce l’ha fatta l’ex sindaco Leona Festa con la lista San Mango Sei Tu. A vincere con 503 voti e col 57% dei consensi è l’ex assessore del sindaco Teodoro Di Blasi, Gennaro Uva. Ad Andretta vince Giuseppe Guglielmo con la sua lista “La Svolta” con 716 voti, 50,63%. A Cervinara viene riconfermato Filuccio Tangredi che doppia il risultato dello sfidante Vincenzo Iuliano. Marino Sarno conquista nuovamente la poltrona di primo cittadino di Volturara. A Calitri vince Michele Di Maio con il 61,56 per cento dei voti. A Quindici Eduardo Rubinaccio è il nuovo sindaco. Una vittoria netta sui due sfidanti, il primo cittadino uscente Liberato Santaniello e il medico del Pd Francesco Grasso.

Il sindaco Foti in Consiglio
Il sindaco Foti in Consiglio

COMUNE DI AVELLINO – Il 2015 è stato un anno tribolato, usando un eufemismo, anche per il Comune di Avellino. La prima scossa arriva a fine luglio quando il sindaco Paolo Foti rivoluziona la sua Giunta: sette nuovi assessori su nove. Vengono confermati solo Costantino Preziosi e Maria Elena Iaverone (che diventerà vicesindaco). Formano l’esecutivo anche Filomena Lazazzera (Bilancio) Ugo Tomasone (Urbanistica), Roberto D’Orsi (Politiche ambientali ed energetiche), Marco Cillo (Politiche sociali e trasparenza), Ida Pugliese (Politiche culturali), Arturo Iannaccone (Attività produttive e Fondi europei), Teresa Mele (Pari opportunità e inclusione sociale).

Saltano, tra gli altri, Marietta Giordano e Stefano La Verde che non gradiscono e criticano aspramente il primo cittadino. Restano gli inghippi relativi all’approvazione del bilancio, con la maggioranza che tentenna, ma a settembre Foti è sicuro e dichiara ai cronisti: “Sarò una locomotiva”. Il treno, però, sosta più volte alla fermata di Via Tagliamento.

A Novembre, infatti, nuovo colpo di scena con le dimissioni dell’assessore all’ambiente, Roberto D’Orsi, a distanza di soli tre mesi dall’ultimo rimpasto. Lo segue a ruota Filomena Lazazzera che lascia per insuperabili dissidi con il ragioniere capo del Comune di Avellino. Precedentemente Ida Grella aveva abbandonato la carica di capogruppo Pd al Comune di Avellino, lamentando una situazione insostenibile nel gruppo dem.

Foti invia una lettera alle segreterie regionali e nazionali chiedendo soccorso: la segretaria regionale Assunta Tartaglione e la responsabile nazionale Enti Locali Pd Valentina Paris auspicano un gesto di responsabilità da parte dei consiglieri alla vigilia del voto per l’assestamento di Bilancio. I consiglieri di maggioranza si presentano in aula, approvano e Foti scivola via verso il Natale dichiarando “squadra che vince non si cambia”, riuscendo a superare indenne lo scandalo “Alloggiopoli”, le aspre critiche dei commercianti e dei cittadini per il caos in città causato dai tanti cantieri e dall’ordinanza per le targhe alterne nella settimana prenatalizia per evitare lo sforamento delle polveri sottili in città.

Il caso degli alloggi popolari ad Avellino deflagra ad ottobre con le indagini partite dalla denuncia ai media e poi alla Procura della Repubblica di Avellino di Francesco Vivolo, occupante abusivo di una casa comunale che dichiarò di aver pagato 2700 euro per l’alloggio, dalla quale ha preso il via l’attività giudiziaria ed investigativa nei confronti di due funzionari del Comune accusati di corruzione in concorso. Tra polemiche e difficoltà di vario tipo sono andati avanti gli sgomberi degli occupanti abusivi; l’Assessore Marco Cillo dichiarava: “Se entro fine anno la situazione non sarà risolta, mi dimetto”.

Positivo il bilancio di fine anno per l’Assessore ai lavori pubblici Costantino Preziosi che evidenzia come il 2016 sarà l’anno buono per la risoluzione definitiva della grana cantieri. Alcuni sono partiti e terminati, come Corso Europa e Contrada Baccanico. Piazza Libertà dovrebbe essere completata per febbraio-marzo. Per il tunnel si spera che in estate possa finalmente vedere la luce, Via Due Principati è stata aperta. Sull’ex Gil Preziosi ha precisato che la struttura sarà riaperta nel mese di gennaio.

di nunno
Antonio Di Nunno

LA POLITICA IN LUTTO – E’ stato anche un anno costellato di addii a personalità importanti che hanno caratterizzato la vita politica di Avellino e provincia. Lo scorso 3 gennaio è deceduto Antonio di Nunno, sindaco di Avellino dal ’95 al 2004 e giornalista, a causa di una malattia lunga ed inesorabile.

La città di Montella e l’Irpinia hanno pianto la scomparsa a 81 anni dell’avvocato Ernesto Cianciulli, amministratore e politico di lungo corso in Alta Irpinia dove ha ricoperto diversi incarichi.

Si sono spenti anche due sindaci irpini molto apprezzati: il 30 marzo muore il sindaco di Guardia dei Lombardi, Michele Di Biasi, da diversi anni in lotta contro un male che da tempo lo aveva costretto ad abbandonare l’amministrazione comunale; il 3 luglio è deceduto il sindaco di Sturno Aurelio Cangero, colto da un grave malore 48 ore prima durante un convengo medico scientifico.

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2 COMMENTS

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