Solofra, Legambiente interroga il Comune sui lavori in località Scorza

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Caso acqua a Solofra, una delle tavole presentate da Legambiente

Il Circolo Volontariato Legambiente “Soli Offerens” di Solofra chiede chiarimenti sullo stato dell’arte e risvolti futuri dell’area in Località Scorza.

“Il Comune di Solofra – si legge in una nota – ha partecipato al bando relativo al GAL Serinese-Solofrana, con Deliberazione della Giunta Comunale n°17 del 27/02/2013 per la “Realizzazione di un’infrastruttura ricreativa per favorire l’accessibilità e la fruibilità dell’area della Scorza e l’accesso al sentiero della Madonna della Pietra”, finanziata con fondi PSR Campania 2007-2013.

In virtù della manifestazione d’interesse prodotta dallo stesso Circolo di Legambiente, e di anomalie riscontrate sull’avanzare delle opere, abbiamo chiesto di poter visionare il progetto. Siamo stati convocati il 15 gennaio del 2015 alla presenta dell’Arch. Carrano, tecnico di progettazione definitiva ed esecutiva e di direzione dei lavori. I dubbi persistenti relativi sia alla quantità di cemento presente e la paventata mancanza di richiesta di permessi ci hanno indotto a rivolgerci, il 23 gennaio 2015, al Ministero dei Beni Culturali nella Soprintendenza di Avellino, a mezzo Raccomandata A/R, con una “richiesta di attestazione comprovante l’esistenza vincoli ai sensi D.L. 22/01/2004, n.42, parte III, art.42” per l’area interessata. L’area della Scorza, rientra, infatti, nella fascia di rispetto (150 m) di corso d’acqua “Torrente Solofrana – Vallone Grotticelle”, iscritto negli elenchi previsti dal testo unico delle disposizioni di legge sulle acque ed impianti elettrici, approvato con regio decreto 11 dicembre 1933, n. 1775.

Inoltre si trova ai margini della ZPS (Zona di Protezione Speciale), zone ricadenti nel territorio della Regione Campania e definiti “siti della rete Natura 2000” ed un’area boscata.

Ma il risvolto della vicenda si è avuto con il sequestro dell’area da parte dei Carabinieri della Stazione di Solofra, per la presenza di irregolarità da parte degli operai del cantiere, e i lavori risultano sospesi dal 18/02/2015, così come contenuto nella Determina dell’Area Tecnica N. 149 del 10/08/2015, con oggetto l’approvazione 2 SAL (Stato Avanzamento Lavori). In più la misura 313, in cui ricade l’opera, dei Fondi PSR Campania 2007-2013, andava rendicontata entro e non oltre il 15 novembre 2015 previo il completamento di realizzazione dell’intervento finanziato con allegata documentazione probante delle attività o degli interventi svolti.

Quindi come Circolo di Legambiente chiediamo quali saranno le azioni prossime che l’amministrazione intende adottare, per ripristinare la compatibilità ambientale dell’area, visto lo stato dei luoghi, e la sospensione dei lavori, considerata la valenza paesaggistica e della memoria storico-culturale della località “SCORZA”, anche in considerazione dell’altro intervento in corso di realizzazione, lo scavo di un nuovo pozzo idropotabile.

Con Deliberazione della Giunta Comunale n°37 del 26/03/2013 con cui veniva approvato il progetto definitivo dei lavori si dichiarava il progetto compatibile con le vigenti norme urbanistiche, rispettoso delle norme di sicurezza, senza generare impatto ambientale. Noi avanziamo dubbi al cospetto di un intervento, da non potersi ritenere obiettivamente incapace di introdurre “modificazioni che rechino pregiudizio ai valori paesaggistici oggetto di protezione”.

La curiosità: il caso Movieplex di Mercogliano dove un vincolo paesaggistico, rimasto latente per 10 anni, sta rischiando di far chiudere i battenti ad una struttura di recente costruzione e dei locali che ospitano delle attività commerciali. Il Comune di Mercogliano accortosi dell’errore, ha agito in autotutela cercando di limitare i danni. Certo in questo caso le società coinvolte sono private, con un giro affare di svariati milioni di euro, con il paradosso, di un vincolo che non prevede sanatoria ma non esclude il permesso a costruire.

Quindi costruire sul costruito non è possibile perché c’è il vincolo; abbattere, chiedere il permesso a costruire e costruire è possibile. Nulla a che vedere con la storia culturale e sentimentale che la località Scorza ha per Solofra, con la speranza e la certezza che i luoghi ritornino alla bellezza paesaggistica di un tempo”, chiude la nota.

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