Avellino Calcio – Tesser e quell’abbraccio col dg Taccone: è la fine di un incubo

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Un gesto dal forte impatto emotivo, spontaneo, liberatorio quando l’arbitro ha portato alla bocca il fischietto per comandare la fine delle ostilità tra Avellino e Pro Vercelli. I protagonisti sono stati il direttore generale Massimiliano Taccone e Attilio Tesser, che hanno scaricato in un abbraccio tutto l’accumulo di tensione e sofferenza non di novanta minuti, ma di giorni, anzi settimane buie nelle quali l’Avellino ha faticato a ritrovare la bussola.

Un intero match vissuto con l’adrenalina a mille da parte di tutti gli effettivi della panchina: tecnico, collaboratori, calciatori, dirigenti, nessuno escluso. Tutti carichi al punto da scattare in piedi ad ogni occasione a favore o ogni decisione a sfavore decretata dell’arbitro, e da spingere dentro il pallone calciato con prepotenza da D’Angelo nel sette.

Tesser come al solito non si è scomposto sul vantaggio acquisito. La società non ha mai dubitato di lui, facendogli sentire la fiducia di tutte le sue componenti, dal presidente Walter Taccone al vicepresidente Michele Gubitosa, passando per il direttore sportivo Enzo De Vito, figura apicale del progetto tecnico. L’abbraccio con Taccone junior ha rinsaldato il patto d’acciaio verso la risalita. Un abbraccio cercato e voluto fortemente da Tesser apparso un po’ smarrito alla vigilia dell’appuntamento con la Pro Vercelli.

“Ora mi sento ancora di più in discussione” ha confessato a fine partita il tecnico biancoverde, troppo esperto e navigato per togliersi i sassolini dalla scarpa che tuttavia, in maniera velata, fuoriescono. “Ho sempre lavorato con impegno e serietà e continuerò a farlo – ha rimarcato – mi è stato comunicato che sono l’allenatore con più partite in Serie B, quattrocento, evidentemente un po’ di esperienza ce l’ho. Con questa vittoria la proprietà può valutare ancora la meglio la mia posizione”. Tesser avanza di nuovo, rinvigorito da un abbraccio scambiato all’uscita dal tunnel della crisi.

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