Di seguito la nota di Antonio Caputo, già sindaco di Aiello e consigliere provinciale di Avellino:
Il sottosegretario Umberto Del Basso De Caro in questi giorni è intervenuto pubblicamente in merito alle conflittualità interne al Pd irpino, teorizzando la necessità di una leadership comune per le zone interne, alla luce della scellerata legge elettorale che ha smembrato il territorio della provincia di Avellino, accorpando il Vallo di Lauro al Napoletano e saldando il resto dell’Irpinia al Sannio.
Non ci vuole un grande sforzo di immaginazione per comprendere chi possa essere il prossimo capolista del Pd nel nostro collegio.
Il primato della politica irpina viene così definitivamente infranto, anche e soprattutto a causa del prevalere della logica correntizia, dell’autoreferenzialità dei gruppi dirigenti e più in generale della inadeguatezza alle sfide che il momento pone.
Una debolezza confermata anche dall’esclusione delle nostre rappresentanze dalla segreteria regionale dei Democratici, avvenuta in occasione dell’ultimo riassetto dell’organismo.
I nuovi equilibri politici del Pd campano potrebbero seriamente condizionare le scelte strategiche per lo sviluppo delle nostre comunità.
Anziché puntare su un asse con Salerno e Napoli, investendo nelle attività retro-portuali delle due città costiere, che valorizzerebbero adeguatamente le risorse locali, si rischia di dover ripiegare su Benevento, al solo scopo di rafforzarne il ruolo di riferimento delle aree interne.
La stessa proposta di Del Basso De Caro di sdoppiare la stazione logistica prevista in Valle Ufita, decentrando una parte delle strutture nel Sannio, va in questa direzione, snaturando il progetto inziale e depotenziandolo a tutto danno della provincia di Avellino.
Di fronte a questi legittimi e fondati timori, diventa quanto mai necessario darsi una scossa e recuperare come comunità locale il protagonismo orgoglioso del nostro futuro.
Ed è il Pd, partito di maggioranza relativa, a dover guidare il processo di crescita, sviluppo ed emancipazione dell’Irpinia, superando l’attuale impasse ed elaborando una adeguata proposta programmatica. Ai tavoli di trattativa nazionale bisogna quindi affermare le nostre ragioni, rifuggendo da nuove sudditanze ed evitando di trasformarsi in utili sciocchi alla corte del nuovo leader di turno.