Bufera su De Luca, lo scambio di sms tra la giudice e il marito: “E’ fatta”

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Nuove inquietanti novità emergono dagli archivi delle intercettazioni rese note sul caso della bufera giudiziaria che sta coinvolgendo i piani alti della Regione Campania.

Come rivela l’edizione odierna del Corriere della Sera, che riporta gli stralci delle conversazioni intercettate, lo scorso 17 luglio (dunque, 5 giorni prima che la sentenza su De Luca in ordine alla Legge Severino venisse depositata) il giudice Scognamiglio avrebbe fatto partire un sms all’indirizzo di Manna (suo marito) circa il ricorso di Vincenzo De Luca contro la decadenza dall’incarico prevista dalla legge Severino per i condannati che ricoprono cariche pubbliche scrivendo: “Abbiamo finito, è fatta”.

Questo sms indirizzato al marito della giudice e i seguenti tra quest’ultimo e il capo della segreteria di De Luca Nello Mastursi, costituiscono la base dell’inchiesta che coinvolge (e vede indagato per concussione) il Governatore campano.

Secondo la Procura di Roma, De Luca – tramite il suo staff – avrebbe promesso un posto importante alla guida dell’Asl proprio al marito del giudice chiamato a esprimersi sul suo futuro.

De Luca, nella comunicazione alla stampa di ieri (non era conferenza stampa perché le domande dei cronisti sono state respinte) ha detto di essere parte lesa.

Quel che è accertato dai pm di Roma è che il 2 agosto, venti giorni dopo la decisione, Manna informerebbe la moglie-giudice di avere ricevuto una convocazione a palazzo Santa Lucia, sede della Regione Campania. Motivo dell’appuntamento? La sua nomina all’Asl.

Ecco lo scambio di sms così come riportato dal Corriere.

Manna dice: “Sono stato chiamato”, Scognamiglio risponde: “Domani?”. “Sì, in Regione”. E lei: “Se dovesse essere quello te ne vai in ferie e parti”. Il marito, nella risposta, entra proprio nel merito della trattativa sull’incarico: “Dovrebbe essere Napoli 1, gira voce. Non ho chiesto Napoli, ma Avellino, Caserta, Benevento”. E il giorno dopo aggiunge: “Sono stato segnato su una specie di bloc notes”.

De Luca e Vetrano
De Luca e Vetrano

LA POSIZIONE DI VETRANO – Per i pm romani, l’irpino Geppino Vetrano – tra i sette indagati nell’ambito dell’indagine della Procura capitolina – sarebbe stato uno dei registi dietro l’intrigo.

Ex vicesindaco di Avellino e presidente del Consiglio comunale a piazza del Popolo, incarichi svolti rispettivamente con la Giunta Di Nunno e con Galasso, Vetrano – così come si legge sull’edizione odierna de Il Mattino – ha affidato al suo legale un breve commento alla vicenda, ritenendosi “… totalmente estraneo, stupito di fronte a ipotesi del tutto inverosimili”.

A tale proposito il legale di Vetrano, Benedetto De Maio, si pronuncia m modo chiaro sulla posizione del suo assistito: “A fronte dell’ipotesi di reato al vaglio degli inquirenti, che sarebbe quella di una induzione indebita a promettere utilità, l’avvocato Vetrano risulta del tutto estraneo ai fatti. C’è incredulità da parte sua – prosegue l’avvocato De Maio – apparendo del tutto inverosimile che possa aver fatto da tramite nel formulare minaccia al governatore della Campania”.

 

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