Week end in Irpinia: Nusco, Balcone d’Irpinia e patria del buon gusto.

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Una gita fuori porta alla scoperta delle bellezze dell’Irpinia non può prescindere da una tappa nel comune di Nusco, riconosciuto come uno dei borghi più belli d’Italia.

Per molti, Nusco è solo il centro dell’Irpinia che ha dato i natali all’ex Presidente del Consiglio, nonché attuale Sindaco del paese, Ciriaco De Mita.

Una fama che ha fatto il giro del mondo a partire dagli anni ’80 ma che, al visitatore curioso, non può non apparire limitata.

E già, perchè Nusco, tra i 118 comuni della provincia di Avellino, è sicuramente tra i più attraenti, per la sua storia, la sua arte e la sua natura.

A colpire è, innanzitutto, la sua posizione panoramica. Il centro è infatti situato a 900 metri di altezza, a cavallo tra le valli del Calore e dell’Ofanto, con lo sguardo, per chi si affaccia dal belvedere di Porta Molino, che si perde tra il massiccio del Vulture, le vette del Terminio, del Partenio, fino a incrociare il Taburno, il Matese e l’Appennino dauno.

Non è un caso che Nusco si sia guadagnato l’appellativo di Balcone dell’Irpinia.

Passeggiando attraverso il cuore del borgo, dopo aver ammirato la Santa Croce posta proprio all’ingresso del paese, si viene catapultati in un intricato labirinto di caratteristici vicoletti che conducono alla centrale piazza dominata dalla Cattedrale dedicata a Sant’Amato, patrono di Nusco, con il suo campanile di 33 metri d’altezza.

L’interno della Cattedrale, a tre navate, è arricchito da numerosi dipinti, statue e bassorilievi in marmo e legno.

Al centro della piazza, circondata dai graziosi profili dei palazzi gentilizi, si staglia la statua di Sant’Amato, monumento non di grandissimo pregio ma a cui la comunità nuscana è particolarmente legata.

Una visita merita anche il Seminario vescovile, edificato nella seconda metà del ‘700, con la suo interno una ricca bilioteca

Del castello longobardo, restano oggi poche tracce, tra cui i resti della torre.

Uscendo dal centro abitato si viene immediatamente rapiti dalla campagna e dai boschi che circondano Nusco. Inerpicandosi lungo la strada che conduce al Montagnone ci si imbatte nell’antica Abbazia benedettina di Fontigliano, edificata in epoca longobarda.

La facciata attuale, in stile gotico, risale alla prima metà dell’800.

All’interno della chiesa è possibile ammirare una splendida statua lignea della Madonna realizzata, con ogni probabilità, nel XIV secolo.

In un posto così, la tradizione la fa da padrone anche a tavola.

Ed allora, c’è solo l’imbarazzo della scelta tra i tanti ristoranti della zona in cui è possibile gustare piatti genuini realizzati secondo le antiche ricette d’Irpinia: da La Contadinella a Il Conte, dal ristorante Sinella fino alla Locanda di Bù, dello chef stellato Antonio Pisaniello.

Proprio quest’ultimo è l’animatore di una scuola di cucina rurale, nel centro storico di Nusco, dove è possibile approcciarsi ai segreti di una cucina tradizionale strettamente connessa al territorio.

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