VIDEO/ Collegi Italicum, la Provincia ci prova in extremis: “L’Irpinia va rispettata”

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Il Consiglio provinciale di Palazzo Caracciolo proverà in extremis a distogliere il Governo dall’applicazione del dettato dell’Italicum secondo il quale, nella nuova suddivisione dei collegi, l’Irpinia verrà smembrata in due parti con due Comuni del Baianese (Avella e Sperone) e tutti i territori del Vallo Lauro (Quindici, Marzano di Nola, Taurano, Domicella, Lauro, Pago e Moschiano) trasferiti nel napoletano.

Una delibera è stata approvata nel corso dell’assise odierna. Il consiglio, che al suo interno annovera anche i consiglieri mandamentali Enrico Montanaro (sindaco di Baiano) ed Enzo Alaia (consigliere regionale) ha deciso di mobilitarsi facendo proprie le delibere dei sei comuni del Mandamento Baianese con cui hanno espresso la loro contrarietà alla ripartizione dei collegi e di inoltrarlo a tutti i politici che rappresentano la Provincia di Avellino nelle sedi istituzionali per chiedere la revisione.

Ma l’impresa si preannuncia tutt’altro che facile.

“Guardando la ripartizione degli altri collegi – ha affermato il presidente della Provincia Domenico Gambacorta – non vi sono province scisse. Dispiace che questo sia accaduto al Vallo Lauro e con peso ulteriormente evidente sul Mandamento Baianese dove una zona è stata divisa in due. Facciamo i conti con un indebolimento politico molto evidente dove 25mila abitanti in meno significa per la provincia di Avellino avere un peso minore rispetto all’integrità della provincia di Benevento inserita nel medesimo collegio”.

Tutti concordi dunque su una questione di fondo: è mancato il principio di coerenza rispetto alla territorialità e alla omogeneità del territorio mandamentale.

La pensa così anche il neo consigliere regionale Alaia che però ha puntato il dito contro la classe parlamentare irpina: “Si è dormito parecchio – ha detto – La nostra rappresentanza parlamentare ha trascurato questo che è un problema serio per l’Irpinia perchè la nostra provincia si vedrà sottratti 25mila abitanti con la conseguenza di avere sempre minor peso rispetto al Sannio”.

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