De Blasio, lei ha rappresentato il Pd irpino alla kermesse regionale di Ercolano. Cosa è venuto fuori da questo confronto?
“I segretari provinciali erano chiamati ad un confronto sulla riorganizzazione delle autonomie locali e abbiamo avuto la possibilità di portare il nostro contributo in merito alle tante e diverse attese dei territori interni della regione. Emerge la volontà della nuova Giunta di Palazzo Santa Lucia, come nella stessa giornata del 30 Settembre ha sottolineato il vice presidente Bonavitacola, di riconnettere le parti diverse di questa complessa regione e di superare gli schemi del passato che molto hanno penalizzato le zone interne. Confidiamo che questo accada sul serio.”
Lei si è impegnato in prima persona per la risoluzione del problema dei forestali. A che punto è la situazione e quali sono i prossimi step?
“Abbiamo mantenuto un impegno come Partito provinciale nei confronti dei lavoratori forestali ai quali avevamo assicurato nelle settimane scorse di chiamare intorno ad un tavolo specifico tutte le figure istituzionali che dovranno compiere le scelte necessarie per passare dalle parole ai fatti. Ritengo che già molti e significativi passi avanti, rispetto alla situazione di partenza, siano stati fatti se si pensa alla condizione in cui tutto il sistema era stato ridotto da Caldoro. Ma ancora molti e sostanziali risultati si attendono dalla Giunta regionale e dallo stesso presidente De Luca. Per quanto ci riguarda continueremo a tenere alta l’attenzione ma siamo fiduciosi.”
Nei giorni scorsi il Consiglio regionale campano, insieme ad altre sei Regioni governate dal Pd, ha dato il via libera al referendum contro le trivellazioni, una norma che fa parte dello Sblocca Italia e che, ricordiamolo, è una legge voluta fortemente da Renzi e dal Pd. Non nota una contraddizione o quantomeno una grossa falla nella condivisione del programma?
“Non abbiamo mai nascosto le difficoltà su questo tema, dal primo momento in cui ce ne siamo occupati. Mi riferisco a circa due anni fa quando, pur conoscendo alcune resistenze politiche romane in materia, non ci siamo sottratti ad una responsabilità politica che come primo partito anche in Irpinia occorre avvertire. Abbiamo approfondito con impegno l’argomento, in particolare è giusto ricordare il lavoro di Mario Pagliaro, e siamo arrivati alla convinzione che fino all’ultimo bisogna combattere per evitare questo scempio. Non è stato facile e non sarà facile, ma nessun tentativo va sprecato a cominciare dai referendum. Dobbiamo evidenziare che, come sul tema della forestazione, anche in merito al petrolio il nuovo governatore ha detto e ribadito un chiaro e forte impegno da parte della Regione.”
Negli ultimi giorni si è riunito dopo un anno e mezzo il tavolo per lo sviluppo che ha ufficialmente investito il Governatore De Luca di farsi carico delle mille vertenze irpine. Adesso, dunque, tocca al Pd?
“Beh messa così… in più occasioni abbiamo detto anche in passato che non ci sono divergenze sostanziali sugli obiettivi e le priorità ma sul metodo, sul come impostare il lavoro, questo sì. Guardi, proprio un anno fa ne abbiamo fatto materia centrale della conferenza programmatica. Insomma occorre aprire la riflessione e il confronto ai territori a cominciare dai sindaci. Non si può pensare che il tutto si risolva nelle stanze di Palazzo Caracciolo. L’Irpinia vuole attivamente partecipare a costruire il proprio futuro. Dunque bisogna muoversi con questo approccio. Certo che il Pd farà la propria parte, tanto ad Avellino quanto a Napoli.”