Tutela maternità e di donne vittime di violenza, la nota della Lomazzo

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Dalla Consigliera di Parità a Palazzo Caracciolo, Domenica Marianna Lomazzo, arriva il vademecum esplicativo sulle novità in materia di tutela della maternità, paternità, genitorialità e di donne vittime di violenza introdotte dal Decreto n. 80/2015 di attuazione della legge delega 183/2014 (Job ACT).

In una nota la dott.ssa Lomazzo scrive:

Le significative disposizioni contenute nel decreto legislativo 80/15 attuativo della Legge delega 10 dicembre 2014 n. 183 (art. 1 ,commi 8 e 9) recano misure volte a sostenere la meternità, le cure parentali in genere, apportando modifiche ed integrazioni innanzitutto, sull’istituto del congedo obbligatorio di maternità ed estendendo in materia di congedi di paternità a tutte le categorie di lavoratori, la possibilità di usufruire del congedo da parte del padre nei casi in cui la madre sia impossibilitata a fruirne per motivi naturali o contingenti.

Analoga previsione viene introdotta per i casi di adozione o di affidamento, per i quali la possibilità di fruire del congedo parentale inizia a decorrere dall’ingresso del minore in famiglia.

L’indennità di maternità sarà fruibile anche dalle libere professioniste, per cinque mesi in caso di adozione e per tre mesi nell’ipotesi di affido. Le lavoratrici iscritte alla Gestione Separata dell’INPS possono richiedere l’indennità di maternità della durata di cinque mesi dall’ingresso del minore adottato in famiglia, fruibile anche dal padre in caso di morte, grave infermità o abbandono della madre.

Viene sancito il principio per cui l’omissione contributiva del committente non ha ripercussioni sulla fruizione dell’indennità di maternità per i lavoratori iscritti alla Gestione Separata. Anche laddove la madre sia lavoratrice autonoma, in caso di morte o infermità grave della stessa o in caso di affidamento esclusivo del bambino al padre, lavoratore autonomo, quest’ultimo può fruire del congedo di paternità. Si interviene sulla tutela della genitorialità e, di conseguenza, sostanzialmente sul T.U. a tutela della maternità di cui al D.Lgs n° 151/01.

Nel contempo oltre agli interventi di modifica del T.U. sulla maternità, il Provvedimento contiene due disposizioni innovative in materia di telelavoro e di donne vittime di violenza di genere. Vengono introdotti benefici per i datori di lavoro che utilizzeranno forme di organizzazione tese ad una maggiore conciliazione dei tempi di vita e di lavoro dei propri dipendenti: i lavoratori ammessi al telelavoro possono essere esclusi dal computo dei limiti numerici previsti da disposizioni di legge o di contratto collettivo per l’applicazione di particolari normative ed istituti.

La seconda disposizione introduce il congedo per le donne vittime di violenza di genere ed inserite in percorsi di protezione debitamente certificati. Di fatti per il 2015 le vittime di violenza di genere (come individuate dal Decreto Legge 93/2013 convertito nella Legge 119/2013), lavoratrici dipendenti o parasubordinate sia del privato che del pubblico, potranno richiedere un’astensione per un periodo massimo di tre mesi dall’attività lavorativa, per motivi legati al percorso di protezione. La fruizione del congedo potrà avvenire su base giornaliera od oraria nell’arco dei tre anni, secondo modalità stabilite dagli accordi collettivi ed in loro assenza, si avrà riguardo alle esigenze della lavoratrice stessa.

Durante il periodo di congedo la lavoratrice percepirà un’indennità parametrata all’ultima retribuzione.Le lavoratrici vittime di violenza potranno inoltre chiedere la trasformazione del rapporto di lavoro da tempo pieno a tempo parziale, verticale od orizzontale, ove disponibili in organico.

Il part time concesso dovrà essere trasformato nuovamente in full time su richiesta della lavoratrice.

Sono,questi, primi provvedimenti significativi volti alle eliminazione delle tante discriminazioni che le donne, a causa della struttura della nostra società non ancora a misura di donne ed uomini,sono costrette a subire in ambito sociale e lavorativo. Provvedimenti che si auspica in futuro vengano accompagnati da un’ancora più incisiva politica di valorizzazione e promozione delle competenze, del merito e dei saperi delle donne a partire dal mondo del lavoro.

La consigliera Lomazzo informa il territorio irpino che è in fase di elaborazione un vedemecum esplicativo sugli istituti a tutela della maternità, paternità, genitorialità contenuti nel decreto legislativo 151/01 che sono stati oggetto di modifiche ed integrazioni da parte del decreto 80/15 e sulle novità in materia di congedo per le donne vittime di violenza, con l’obiettivo sia di informare le donne e gli uomini del nostro territorio sulle significative novità introdotte, sia di rendere facilmente fruibile gli strumenti vigenti volti alla conciliazione-condivisione cura famiglia-lavoro.

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