Ex Isochimica, ancora una morte: operaio stroncato dalla leucemia.

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La lapide posta all'esterno della fabbrica

Salvatore Altiero, classe 1963, è l’ennesima vittima dell’ex Isochimica. Una grave crisi respiratoria è stata fatale all’uomo già debilitato da una leucemia violentissima.

Il quadro clinico di Salvatore era quello tipico della contaminazione da amianto: ispessimenti, versamenti pleurici, linfonodi. Salvatore aveva lavorato nei capannoni di Borgo Ferrovia dal 1983 al 1990. Lo scorso 3 luglio aveva compiuto 52 anni, lascia un figlio e un fratello ad Ospedaletto d’Alpinolo.

Il suo nome risulta tra le 237 parti offese riconosciute dalla Procura della Repubblica nel maxi procedimento che il 19 ottobre arriverà all’udienza preliminare.

Sale quindi a 20 il conto dei decessi causati dalla fabbrica dei veleni. Salvatore Altiero è il terzo morto di Ospedaletto d’Alpinolo, con Gennaro Guerriero e Luigi Maiello.

«La nostra storia è diventata quella di un cimitero in cui si aggiungono sempre più lapidi. Nomi e cognomi, foto e ricordi di amici, ex colleghi uccisi dall’indifferenza di politica e poteri». Questo il commento di Carlo Sessa, anche lui ex operaio nella fabbrica dei veleni.

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