VIDEO/ Strage Bus A16, rinvio udienza al 24 settembre: scoppia il caos

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Scoppia il caos nei pressi dell’ex Carcere Borbonico di Avellino dove stamane si è aperta l’udienza preliminare del processo nei confronti di 15 imputati tra i quali dirigenti di Autostrade, il proprietario del bus e alcuni dipendenti della Motorizzazione civile, relativo ai fatti della tragedia del bus precipitato nel luglio del 2013 dal viadotto Acqualonga sull’A16 Napoli Canosa (che costò la vita a 40 persone).

L’udienza si è conclusa con il rinvio al prossimo 24 settembre. Lo ha deciso il gup Giovanfrancesco Fiore. La decisione del rinvio per alcuni difetti delle notifiche di atti agli imputati.

All’uscita della Sala Blu dell’ex Carcere Borbonico il familiare di una vittima ha inveito contro Gennaro Lametta, proprietario del bus precipitato e fratello dell’autista anch’egli morto nel tragico incidente di due anni fa.

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I rappresentati e i legali di Acu

Sedati gli animi, un è scoppiato un secondo parapiglia, stavolta all’uscita dei rappresentanti dell’associazione ACU (Associazione consumatori utenti di Milano), ‘rei’ a dire dei familiari delle vittime della strage che si sono riuniti nell’associazione Vittime della strage del bus di Acqualonga di aver lucrato sull’intera vicenda costituendosi a loro volta parte civile nel processo. “Un’altra associazione – si difendono i componenti dell’Acu – ha ritenuto che noi fossimo speculatori. Abbiamo 30 anni di storia in questo campo ed è la storia che parla per noi”.

I FATTI – Ad Avellino, presso la speciale aula allestita presso l’ex Carcere Borbonico, hanno preso il via le udienze preliminari per la strage del bus precipitato, il 31 luglio 2013, dal viadotto Acqualonga dell’A16, all’altezza di Monteforte, sulla Napoli Canosa.

Furono quaranta le persone che persero la vita a bordo del pullman che precipitò – dopo aver sfondato il guar rail – per trenta metri prima di impattare rovinosamente nel dirupo sottostante il viadotto.

Stamane i parenti delle vittime hanno eseguito un sit in pacifico ed esponendo croci in memoria dei propri cari fuori la Sala Blu dell’ex Carcere Borbonico, trasformato per l’occasione in aula giudiziaria.

Ad assistere ai lavori all’interno dell’Aula anche il capo della Procura di Avellino Rosario Cantelmo il Presidente del Tribunale avellinese Michele Rescigno.

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Croci bianche all’esterno del Tribunale

Sono 15 le persone che dovranno comparire davanti al Gup del Tribunale di Avellino Fiore per rispondere, a vario titolo, di omicidio colposo plurimo, disastro colposo, falso in atto pubblico e omissione in atti d’ufficio. Tra i principali responsabili il titolare dell’agenzia che noleggiò il bus, Gennaro Lametta e due funzionari della Motorizzazione civile di Napoli che, secondo l’ipotesi accusatoria avrebbero falsificato la pratica per la revisione del pullman che avrebbe presentato notevoli deficienze nella sua funzionalità.

Tra gli indagati anche i direttori di tronco di Autostrade per l’Italia, che si sono avvicendati nel corso del tempo.

In questi due anni sono stati due i filoni sui quali hanno lavorato i magistrati avellinesi: le pessime condizioni del bus e le carenze strutturali nella barriera autostradale.

Concause che avrebbero determinato l’incidente e provocato la strage.

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