Frana di Montaguto: tutto tace. E interviene, attraverso una nota inviata alla Comunità Montana dell’Ufita, il consigliere Marcello Zecchino per evidenziare la grave situazione venutasi a creare a seguito del vasto movimento franoso rischi di precipitare nuovamente in vista delle prossime precipitazioni invernali. “Dal mese di luglio scorso – recita la missiva – sono stati inspiegabilmente sospesi, da parte del Commissario delegato per l’emergenza, i lavori di messa in sicurezza dell’intera area interessata dal evento franoso. La questione, per la quale il Consiglio dei Ministri ha dichiarato lo stato di emergenza, è finita nel dimenticatoio con tutte le difficoltà che l’evento franoso ha provocato sul territorio. Le popolazioni residenti nella Valle del Cervaro, le numerose attività commerciali esistenti lungo la S.S. 90, i pendolari che ogni giorno transitano sulla stessa per raggiungere luoghi di lavoro e gli studenti iscritti sia all’Università degli Studi di Foggia che ad altri Istituti sono stati fortemente penalizzati, da circa due anni, non solo dall’interruzione della viabilità ma anche dall’interruzione di alcuni pubblici servizi che ha ulteriormente aggravato le condizioni di disagio. Il Commissario delegato avrebbe dovuto definire, d’intesa con l’ANAS e RFI (Rete Ferroviaria Italiana), un apposito piano per il ripristino della viabilità relativa alla S.S. 90 “delle Puglie” e l’individuazione di un tracciato alternativo della tratta ferroviaria Napoli – Foggia o altre soluzioni sostenibili. Alla data odierna nulla di tutto ciò è stato realizzato né risulta essere progettato”. Con queste premesse Marcello Zecchino ritiene doverosa la convocazione urgente e straordinaria del Consiglio Generale per discutere, nel rispetto delle funzioni attribuite dalla legge, “della grave questione e delle eventuali iniziative da adottarsi per la tutela di una vasta area della Comunità Montana dell’Ufita”. E vista l’importanza dell’argomento, suggerisce di riunire simbolicamente l’assemblea nel comune di Montaguto, alla presenza del Commissario per l’emergenza o suo delegato, per destare l’attenzione delle Autorità competenti e degli Enti sovra comunali “con la speranza che tale iniziativa possa favorire la ripresa dei lavori interrotti e consentire il ritorno alle normali condizioni di vita di un territorio che dall’evento franoso è già stato duramente provato”.
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