Tumore al seno, Avellino ospita “Tutta la vita che c’è”

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In Campania quasi 4.100 donne convivono con una diagnosi di carcinoma mammario, tra loro sono molte quelle che combattono con la forma avanzata di tumore mammario e che oggi, grazie ai progressi delle terapie, convivono sempre più a lungo con la malattia e con una migliore qualità di vita.

A loro è dedicata “Tutta la vita che c’è”, una campagna nazionale itinerante d’informazione, realizzata con il contributo di Novartis e promossa dalle Associazioni pazienti Salute Donna onlus e A.N.D.O.S., Associazione Nazionale Donne Operate al Seno, che ha l’obiettivo di dare finalmente voce e ascolto alle esigenze e alle speranze di migliaia di donne “invisibili” con tumore al seno avanzato.

Sabato 4 luglio, a partire dalle ore 9.00 fino alle 13.30, ad Avellino presso l’Azienda Ospedaliera “S. G. Moscati”, in Contrada Amoretta, si terrà un incontro nel quale le pazienti potranno confrontarsi con gli specialisti locali su tutti gli aspetti della vita quotidiana coinvolti dalla malattia, parlare apertamente della loro condizione, portare le loro testimonianze e condividere le loro esperienze. Nell’ambito dell’incontro, si potrà aggiungere una foglia all’“Albero della vita” che correderà ogni tappa della campagna, scrivendo un pensiero per manifestare supporto alle donne che lottano.

In Campania opera un importante polo oncologico all’avanguardia nell’assistenza e nel trattamento dei tumori femminili che fa capo all’Unità Operativa di Oncologia Medica dell’Azienda Ospedaliera Moscati e di cui fa parte la seconda più importante Breast Unit della regione Campania. «L’Oncologia Medica dell’Azienda Ospedaliera Moscati dispone di 14 posti letto in degenza ordinaria e un day hospital con 20 poltrone. Seguiamo i tumori del polmone, del tratto gastroenterico e, in particolare, quelli della mammella – afferma Cesare Gridelli, Direttore del Dipartimento di Oncoematologia e Direttore della U.O. Oncologia Medica dell’Ospedale Moscati – Nella Breast Unit ogni anno si aggiungono 300-350 nuovi casi, circa 300 sono le pazienti in follow-up e vengono eseguite circa 600 operazioni chirurgiche in gran parte locali, in parte afferenti dalle Regioni limitrofe quali il Lazio, la Puglia, il Molise e la Calabria».

“Tutta la vita che c’è” è anche il titolo del Manifesto della campagn a, che le due Associazioni hanno messo a punto per richiamare l’attenzione delle Istituzioni, dei media e dell’opinione pubblica sui diritti e sulle esigenze di queste pazienti. «Le statistiche ci dicono che il numero delle donne che convivono a lungo con un tumore al seno in fase avanzata è destinato per fortuna a crescere nei prossimi anni – afferma Annamaria Mancuso, Presidente di Salute Donna olus – le prospettive per le donne colpite da questa patologia stanno cambiando, ma è necessario che le pazienti vedano seriamente riconosciuti i loro bisogni e i loro diritti. Vorremmo che i media e l’opinione pubblica cominciassero a parlare di tumore al seno in fase avanzata senza paura e che le donne affrontassero la propria condizione senza timore di subire emarginazione lavorativa o sociale».

Parlare della malattia, aiutare le donne a informarsi e ad ampliare le conoscenze sulle terapie ma anche sulla riabilitazione, è un modo per dare speranza e coinvolgere tutte le figure che ruotano attorno alla donna.

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