Ex Irisbus – Il tavolo dei sindacati disertato dalla politica

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C’era solo Giancarlo Giordano (Sel) al confronto organizzato dai sindacati al «Samantha della Porta” per discutere sulla vertenza Irisbus e sulla possibilità di portarla a Palazzo Chigi.

 

I metalmeccanici di Cgil, Cisl, Uil, Ugl e Fismic hanno consegnato al parlamentare vendoliano le proprie fortissime preoccupazioni in merito ad una vertenza che era stata data per risolta ma che si è pesantemente arenata.

 

Giordano si è impegnato a coinvolgere il sottosegretario alla Presidenza del Consiglio, Claudio De Vincenti (artefice politico della nascita dell’Iia, conclusasi il 16 dicembre scorso) rispetto ai punti salienti venuti fuori nell’incontro:
ricostituzione del tavolo di concertazione nazionale;
rimozione del vincolo che inibisce la partecipazione alle gare del trasporto pubblico – a partire dai 460 bus romani dell’Atac – alle imprese del settore che vantino un fatturato inferiore ai 150 milioni negli ultimi 3 anni;
pressing su Invitalia per un responso rapido sul finanziamento da 31 milioni richiesto, ad inizio giugno, per ravvio delle attività nello stabilimento di Valle Ufita.

 

“Al tavolo che ricostruiremo – ha dichiarato Giordano – stavolta, dovrà essere specificato con chiarezza quale ruolo avrà il governo e quale l’imprenditore. II mercato in cui si è inserito Del Rosso è complesso e fatto di colossi. Questo lui lo sapeva e non può fingere di essere Alice nel paese delle meraviglie. De Vincenti deve completare il lavoro della politica e portarlo all’esito, mettendo quest’impresa nella condizione di competere. Ma anche l’imprenditore deve fare la sua parte”.
I sindacati si sono mostrati unilateralmente molto critici rispetto all’assenza della politica ad un tavolo di concertazione così importante per il futuro della ex Irisbus.

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