Gli Avellinesi, Facebook e la passione per le bufale!

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Facebook Avellino
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La lista delle false notizie rilanciate dagli utenti avellinesi del web è davvero lunga: a cadere nel tranello sono anche magistrati, avvocati e docenti.

Calcio e politica sono da sempre argomenti che scaldano gli animi del popolo avellinese, un popolo (come il resto degli Italiani, d’altronde) di commissari tecnici e di fini statisti.

Che si tratti di argomenti caldi ed intriganti è cosa risaputa.

Ma a scandagliare il web ed i social network in particolare, si scopre che sono anche tra gli argomenti che, tra gli utenti irpini del web, generano il maggior numero di condivisioni di vere e proprie pseudo notizie inventate di sana pianta.

Parafrasando Umberto Eco, verrebbe da dire che i social media hanno prodotto l’invasione delle bufale.

Da Lercio al Corriere del Mattino, dalla Notizia del Nord al Corriere del Corsaro è tutto un fiorire di condivisioni di false notizie spacciate per vere.

Notizie che acquistano autorevolezza, nel vortice della viralizzazione, quando a condividerle, o ancor peggio a commentarle come certe, sono professionisti stimati, la cui notorietà è sinonimo di autorevolezza.

A cadere nella rete del tranello internettiano, quotidianamente, sono, tra gli altri, magistrati, avvocati, commercialisti ma anche amministratori locali e docenti, ignari untori e diffusori di fake che finiscono col minare la loro stessa credibilità.

La lista delle bufale rilanciate dagli utenti avellinesi del web è davvero lunga: si va dai complotti governativi alla richiesta di sangue per fantomatici bambini affetti da gravi patologie, dalle notizie più o meno pruriginose che riguardano le due volontarie rapite in Siria lo scorso anno a presunte indagini (da non confondere, naturalmente con quelle vere ed accertate negli ultimi giorni) che riguarderebbero il mondo del calcio e l’Avellino in particolare come quella sulla porta più bassa dello stadio di Bologna.

Insomma, a giudicare ciò che si legge sulle bacheche virtuali di molti utenti irpini (ma non solo, ca va sans dire)  siamo davvero di fronte a un popolo di creduloni.

O forse, più semplicemente, di lettori superficiali e poco attenti che, colpiti dall’eccezionalità di ciò che leggono, non si preoccupano affatto di verificarne la veridicità.

Naturalmente, gli strumenti per evitare di incorrere nelle bufale ci sono.

E sarebbero sufficienti pochi secondi per capire, prima di un invio, se si sta per fare la figura del credulone !

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