PD Ospedaletto – Festa chiede un nuovo protocollo di gestione degli immigrati

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Il circolo del Partito Democratico di Ospedaletto d’Alpinolo ha promosso nei giorni scorsi la sottoscrizione pubblica per sollecitare le istituzioni preposte ad adottare un rigido protocollo per la gestione dei rifugiati politici e degli immigrati, che attualmente sono ospitati dalle strutture individuate sul nostro territorio.

L’emergenza immigrati è stata da sempre affrontata con solidarietà e fermezza dalla nostra piccola collettività di duemila anime, ma anche con il realismo politico che ci spinge a definire inadeguato il nostro tessuto sociale al contenimento di un numero simile di immigrati. Di fatto, la scarsità dei mezzi dovuta alla grave crisi economica e l’inadeguatezza delle strutture poste a ospizio, per tali sfortunati fratelli, rende ormai impossibile la gestione ordinaria delle esigenze tanto dei nostri concittadini quanto dei nostri più sfortunati ospiti. Ciò non dimeno appurata la buona volontà di tutti, non si intende per quale motivo altre collettività anche più grandi e facoltose di quella di Ospedaletto non abbiano contribuito a questo impegno sociale e morale volto alla salvaguardia di quanti abbiano chiesto asilo alla nostra Nazione.

Questa raccolta di firme nasce appunto dal timore di non essere in grado di fornire non solo i più adeguati mezzi di sussistenza ma addirittura i minimi standards qualitativi ai 58 rifugiati oggi presenti ad Ospedaletto; con ciò annichilendo lo stesso spirito di libertà che li ha portati a cercare fortuna nel nostro paese.

Dinanzi all’aspettative che il numero di rifugiati possa addirittura raddoppiarsi, codesto circolo, ben cosciente della funzione sociale e politica che un movimento così forte e radicato sul territorio riveste, non solo chiede ma pretende rispetto per la collettività di Ospedaletto d’Alpinolo e per la comunità di immigrati da essa accolti ed ingiunge alle autorità competenti di accettare i seguenti punti programmatici che verranno perseguiti fino al loro totale accoglimento anche dinanzi alle autorità comunitarie:

1. Il numero dei rifugiati e degli immigrati deve drasticamente essere ridotto per garantirne la salvaguardia e la cura in ogni aspetto,

2. Vengano delocalizzate le strutture di accoglienza per permettere una più facile e meno traumatica integrazione nel tessuto sociale

3. Vengano concesse dalle autorità preposte tutte le garanzie igienico sanitarie a favore dei rifugiati politici e degli immigrati.

4. Vengano rafforzate le misure di sicurezza sul territorio perché si eviti, da un lato, gli attacchi nei confronti delle comunità di rifugiati già verificatisi in altri paesi e dall’altra si eviti che la disperazione dei nostri sfortunati fratelli prenda la deriva della criminalità organizzata per mezzo di sfruttatori senza scrupoli.

In conclusione, la buona volontà, senza programmazione, non può risolvere problemi di ordine mondiale, soprattutto se rimessi alle singole collettività locali. Nè tantomeno è possibile lasciare alla deregolamentazione completa la definizione di tali problematiche per cui si chiede una intensa e radicale riforma del sistema di accoglienza e di cura degli immigrati, che investa l’individuazione dei soggetti legittimati all’accoglienza, gli standard di qualità, il controllo della qualità e le sanzioni per chi non rispetta le regole

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