Regionali, ecco chi sono i nuovi consiglieri irpini: tutti i nomi

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consiglio regionale
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In attesa delle ultime sezioni ancora da scrutinare e in attesa dei dati finali, la Regione Campania si prepara a voltare pagina dopo cinque anni di amministrazione di centro destra di Stefano Caldoro.

Manca ancora l’ufficialità per la vittoria di Vincenzo De Luca, sindaco decaduto di Salerno, ma è chiaro che le poche sezioni ancora rimaste non dovrebbero modificare più di tanto lo scenario che si sta disegnando.

Palazzo Santa Lucia ritornerà ad essere governato da una amministrazione di centro sinistra (l’ultimo Governatore dem è stato Antonio Bassolino dal 2000 al 2010).

Cambierà anche la geografia politica in Consiglio.

Restando sempre nel campo delle ipotesi ed attendendo i dati ufficiali (solo così potremo leggere con precisione la distribuzione dei seggi) si può già adesso ipotizzare quali e quanti saranno i nuovi Consiglieri regionali dell’Irpinia che siederanno tra gli scranni del parlamentino regionale.

Rosetta D'Amelio
Rosetta D’Amelio

Sicura e riconfermata (per la terza volta consecutiva) è Rosetta D’Amelio, prima votata nella lista Pd in Irpinia. In maggioranza (e aspirante assessore) siederà anche il medico Carlo Iannace, primo più votato nella seconda lista del centro sinistra in provincia di Avellino.

Per l’opposizione la traduzione del regolamento normativo diventa assai più intricata. Pietro Foglia, presidente del Consiglio regionale uscente in quota Nuovo Centrodestra, dovrebbe essere riconfermato, considerando la percentuale raccolta in Irpinia dagli alfaniani. Al momento la percentuale più alta raccolta da Ncd è quella nel Sannio (dove il più votato è Fernando Errico, ex componente del CdA dell’Alto Calore Servizi). Solo a dati finiti e vidimati potremo avere un quadro degli eletti e della distribuzione dei seggi più certa. Paradossalmente si potrebbe verificare anche questa situazione, con il Sannio che potrebbe conquistare addirittura un seggio extra (Pd+FI+Ncd) che verrebbe tolto all’Irpinia (a cui spettano 3+1 seggi).

Per Franco Di Cecilia di Forza Italia l’elezione diventa meno scontata, considerando che i berluscones vanno meglio nelle altre province della Campania. Il gioco è sempre sugli scarti e anche in questo caso la percentuale maggiore tra i resti è quella della provincia di Benevento (con Sandra Lonardo Mastella leader di preferenze).

Carlo Iannace con De Luca
Carlo Iannace con De Luc

In Consiglio, tra i banchi dell’opposizione, dovrebbe entrare quasi sicuramente anche un esponente dei M5S la cui lista in Irpinia ha sforato quota 12%, risultando la seconda più votata. Vincenzo Ciampi è in pole, seguito da Maria Pallini che ha un gap da recuperare di soli 100 voti.

Resterebbe in gioco anche Maurizio Petracca dell’UdC, terza lista più votata in provincia di Avellino (7%) con De Luca: il coordinatore provinciale dei centristi potrebbe addirittura entrare in Consiglio regionale come 5 tra gli eletti in Irpinia (il gioco sarà sullo scarto unico regionale). Stesso discorso, infine, per il consigliere provinciale Enzo Alaia, candidato di Centro Democratico.

IL REBUS DELLA RIPARTIZIONE DEI SEGGI – In linea generale, sempre aspettando la scrutinio definitivo di tutte le sezioni campane, la maggioranza di De Luca occuperà 30 dei 50 seggi del Consiglio. Quindici seggi andrebbero al Pd, tutti quozienti pieni; alla lista De Luca Presidente, tre seggi pieni e 1 con i resti fanno 4; a Campania Libera, 3 seggi pieni; alla lista Centro Democratico, 2 seggi pieni; all’UdC dovrebbe andare 1 seggio pieno e 1 con i resti; al Psi un solo seggio pieno; alla lista Campania in Rete un solo seggio pieno; a Davvero Verdi e Italia dei Valori, un seggio a testa con i resti. Sommati insieme fanno 30.

Per quanto riguarda l’opposizione andrebbero a riparto tutte le liste del centro destra, quella del M5S e quella che ha sostenuto Salvatore Vozza. Nella minoranza bisogna ripartire 20 consiglieri (di cui uno per Caldoro, uno per Ciarambino e uno per Vozza). 6, tutti pieni, vanno a Forza Italia; come tutti pieni sono i 6 seggi che andranno al Movimento 5 Stelle; 2 vanno Caldoro Presidente (tra cui quello di Caldoro a Napoli); 2 al Nuovo Centrodestra; 1 seggio pieno e 1 con i resti vanno a Fratelli d’Italia (con un resto di 0,94 eccedente l’unità); uno con il resto (0,82) va alla lista Sinistra al Lavoro; e l’ultimo, sempre con i resti (0,73) va ai candidati di Noi Sud.

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