Sfilata dei partecipanti della 14esima edizione di Sportdays, Saviano: “Non mi aspettavo così tante adesioni”

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E’ partita ufficialmente oggi la quattordicesima edizione di Sportdays  con il raduno dei partecipanti presso Corso Vittorio Emanuele all’altezza della Prefettura e la conseguente sfilata. Alle 18.30 il saluto delle autorità ed il concerto della Banda Musicale Polizia Locale di Roma Capitale. Bambini, giovanissimi e associazioni si sono quindi riuniti in un clima gioioso che ha inaugurato un evento di rilievo dal punto di vista sportivo e del sociale per la città di Avellino e per l’intera provincia.

 

“Il piacere ed il dovere di resistere” – così ha definito l’impegno il delegato provinciale del Coni Giuseppe Saviano.

 

“C’è stata l’adesione – ha dichiarato – convinta ed entusiasta di tante società sportive, Federazioni, Edps e Dsa che rendono sempre più importante la nostra manifestazione, portatrice di messaggi innovativi, di metodologie corrette e di uno sport dai larghi orizzonti. Non sottaciamo il sostegno morale di Istituzioni, cui alcune tra le più importanti del Paese, delle Forze dell’ordine, delle Autorità religiose, di alcuni Ordini professionali, dell’Associazionismo, di tanti privati e del Coni regionale e nazionale. Di tutto ciò siamo orgogliosi e cercheremo di ripagarne la fiducia”.

 

“Non pensavo inizialemnte di avere tante adesioni al nostro progetto – continua Saviano – che rimane legato ai temi di uno sport che veda il protagonismo dei ragazzi, che sposi la battaglia contro la specializzazione precoce ed acquisisca, come metodo imprescindibile e come prerequisito fondamentale, quello che definisco la conoscenza della grammatica del movimento. Uno sport che non guardi dall’altra parte quando si parla di solidarietà, integrazione ed emancipazione. E’ un programma, quello di quest’anno, dove vengono riaffermati alcuni valori, nella consapevolezza che siamo convinti della giustezza delle nostre idee e che siamo sempre più numerosi a pensarla allo stesso modo. Intendiamo esplicitare, se non fosse ancora chiaro, che lo sport non è un corpo estraneo ma è parte integrante della società, dei suoi problemi e delle sue conquiste e che, in questa occasione, assume la sua centralità nel momento in cui utilizza un luogo di sport per mettere assieme tanti pezzi della cosiddetta Società civile e dove si possa riflettere sulla nostra realtà.

 

I luoghi di sport  – conclude Saviano – devono essere momenti di incontro positivo e non di violenze gratuite, ambienti che valorizzino il divertimento dei ragazzi”.

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