Ad Avellino presentazione de “Il manicomio chimico – Cronache di uno psichiatra riluttante”

0
291
Salta presentazione libro di Di Pietroantonio

Venerdì 8 maggio, ore 17.00, presso la Libreria “L’Angolo delle Storie” di Avellino si svolgerà la presentazione del libro Il manicomio chimico – Cronache di uno psichiatra riluttante di Piero Cipriano, psichiatra originario di Guardia dei Lombardi ma da anni in servizio presso i dipartimenti pubblici della salute mentale, in particolare del Lazio.
Il libro sarà presentato da Marina Brancato, antropologa dell’Università L’Orientale di Napoli.

A seguire il dibattito sul tema “La parola come cura nel Servizio Sanitario Nazionale” al quale prenderanno parte Piero Cipriano, autore del libro, Emilio Fina, Responsabile del Dipartimento di Salute mentale dell’Asl di Avellino, Antonio Acerra, Direttore dell’Unità Operativa di Salute Mentale di Sant’Angelo dei Lombardi, Pietro Bianco, direttore dell’Unità Operativa di salute Mentale di Avellino, Antonio Tomasetti, direttore dell’Unità Operativa di Salute Mentale di Atripalda, l’Associazione 8 maggio che si occupa di tutela della persona e della famiglia con disagio psichico e Denise Amerini, responsabile nazionale Salute Mentale della FP CGIL Introdurrà e modererà l’incontro Marco D’Acunto, segretario generale FP CGIL di Avellino.
Si tratta di un libro di particolare importanza ed impostazione nel quale l’autore racconta attraverso le esperienze vissute, criticandola, la nuova frontiera della presunta terapia più in voga oggi rispetto ai disturbi mentali. A pochi giorni dalla definitiva chiusura degli Opg, Cipriano evidenzia come, oggi, il manicomio non è più costituito da fasce, muri, sbarre, ma è diventato astratto, invisibile.

Il vero manicomio, oggi, sono gli psicofarmaci. Cipriano sottopone a una critica severa i principali dogmi della psichiatria “moderna”: a cominciare dalla diagnosi, ovvero l’urgenza burocratica di considerare “malattia” qualunque disagio psichico, a cui segue l’immancabile prescrizione di un farmaco. E quando i farmaci non sono sufficienti, ritorna l’uso nascosto delle fasce e dell’elettrochoc.

È questo il nuovo manicomio, meno appariscente, più discreto, in cui diagnosi e psicofarmaco dominano la scena.
Il dibattito a seguire è il tentativo della Fp Cgil di aprire anche in questa provincia una discussione più approfondita su quali siano le reali possibilità di attivare percorsi di cura, nel servizio sanitario pubblico, rispettosi della dignità e dei diritti delle persone con disturbo mentale e degli operatori e di comprendere con gli addetti ai lavori lo stato dell’arte dell’assistenza sul territorio.
Tutti gli organi di stampa sono invitati a partecipare.

LASCIA UN COMMENTO

Please enter your comment!
Please enter your name here