Avellino Calcio – Lupi, una montagna da scalare: il “Dall’Ara” è diventato un fortino

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Avellino Pescara Moussa Kone

Nel girone di ritorno i rossoblu non hanno brillato tra le mura amiche, dove però hanno concesso davvero poco agli avversari in termini realizzativi. Lupi avvisati.

Il Bologna recita il mea culpa per aver gettato al vento la ghiotta chance di tornare in Serie A attraverso la porta principale. Starà al nuovo allenatore Delio Rossi, subentrato a Diego Lopez silurato dopo il crollo delle quotazioni rossoblu in chiave promozione diretta, ridare slancio alle ambizioni della squadra rossoblu che sabato dovrà vedersela con l’Avellino.

A Lopez, nella sostanza, la società ha imputato l’incapacità di non aver saputo svoltare rispetto al girone d’andata archiviato a quota 36 punti, nonostante la faraonica campagna acquisti che ha regalato in sequenza i colpi Gastaldello, Krsticic, Sansone e Mancosu.

27 invece i punti messi in tasca nei 18 turni del girone di ritorno, con la magra prospettiva di eguagliare al massimo il bottino dell’andata. Colpa principalmente dell’andamento lento al “Dall’Ara”, dove in nove partite Cacia e compagni hanno gioito soltanto tre volte, pareggiato cinque e perso una.

I lupi pertanto proveranno a sfruttare il mal di casa dei felsinei che, seppur segnando un gol ogni partita e mezza davanti al pubblico amico, hanno dalla loro parte la migliore difesa casalinga del campionato al pari del Vicenza. 11 le reti incassate finora, soltanto 3 invece quelle al passivo dopo il giro di boa nello nel 2-1 sul Perugia e nello 0-2 col Vicenza. E al ko con i veneti del 27 febbraio risale l’ultimo gol subito.

Le assenze di due colonne come Maietta e Gastaldello nel reparto arretrato rossoblu però potrebbero scalfire la solidità difensiva, forse l’unica certezza di una squadra che non ha rispettato le attese di big del torneo ai nastri di partenza.

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