L’Archivio di Stato di Avellino aperto in occasione del 1° Maggio

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archivio di stato
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L’archivio di Stato di Avellino partecipa all’apertura straordinaria del 1°maggio con la mostra documentaria e fotografica del titolo: “Homo Faber: la memoria degli antichi mestieri nella provincia irpina“, che intende illustrare la varietà delle attività lavorative sul territorio del Principato Ultra, recuperando il ricordo di professioni insolite, desuete e ormai inesistenti, proponendo un percorso storicamente documentato di immediato approccio intellettuale ed emotivo. L’itinerario si dipana dal Catasto Onciario di Avellino (a.1742), ai registri dello Stato Civile e agli Esiti di Leva, consentendo ai visitatori di sfogliare e leggere i documenti, fruendone in modo più diretto e stimolante. Il percorso si snoda poi in una serie di documenti e piante tipografiche tratti da Protocolli Notarili, Regia Udienza, Catasto provvisorio, Intendenza di Principato Ultra, Prefettura, Tribunale di Avellino – Perizie e da archivi privati, con il prezioso corredo delle fotografie d’epoca tratte dalla fototeca “Scatti di Memoria” dell’Istituto.

L’intento è quello di offrire ai visitatori uno spaccato della realtà socio – economica di Avellino e Provincia dalla metà del XVII secolo fino alla fine del XIX, con un’attenzione particolare ad attività produttive, non soltanto legate al settore primario, che hanno costituito i punti di forza dell’economia irpina: la conservazione e la vendita della neve, la produzione dei tessuti, specialmente dal famoso panno “bordiglione”, prodotto nelle tintiere dei Caracciolo ed adoperato anche per le divise militari borboniche, e tutta l’attività di trasformazione e commercializzazione dei cereali e derivanti, che aveva il suo centro propulsore nella Dogana dei Grani, oggi testimone triste e cadante di un rigoglioso passato. Si è voluto altresì sottolineare la lunga tradizione di una città e del suo territorio, fortemente caratterizzata dalla rpesenza di esperti artigiani e di intraprendenti commercianti, vocazione questa che, dopo anni di florida esistenza, conosce purtroppo momenti di difficoltà legati a contingenze nazionali e sovranazionali.

Le fonti documentarie esposte possono così offrire ai visitatori più adulti – in occasione della Festa del Lavoro –  un momento di riflessione e di ricordo, ed al contempo suscitare nelle giovani generazioni curiosità per realtà e professioni poco note e lontane, la cui memoria storica contribuisce al recupero del senso identitario e di appartenenza.

 

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