Dislike, il by night underground di Fabio Grillo

0
641
Fabio Grillo DJ
Fabio Grillo DJ

E’ uno dei protagonisti indiscussi del by night avellinese, Fabio Grillo ci parla di sé e di Dislike, il movimento musicale che ha fondato e che sta per creare un’etichetta discografica per la musica elettronica underground.

I frequentatori del by night avellinese lo conoscono per lo stile raffinato delle sue serate, fuori dalla consolle è un elegante business man attivo nel settore automobilistico; con le cuffie e i piatti o in giacca e cravatta il suo tratto distintivo è sempre la gentilezza e l’eleganza con cui si rivolge agli interlocutori, siano essi gli scatenati frequentatori di un dancefloor, gli amici o le persone che incontra per lavoro.

Lui è Fabio Grillo, una delle colonne portanti della vita notturna avellinese, disk jockey amante del vinile e della musica elettronica d’avanguardia e co-fondatore di “Dislike”.

Già, di sicuro a più di uno non sarà sfuggito l’accattivante logo circolare campeggiare sulle locandine dei locali, sulle automobili dei fans che scherzosamente ironizza su quel “Like” da social network che ormai influenza le nostre comunicazioni in Rete.

Fabio Grillo DJ
Fabio Grillo DJ

Nato ad Avellino nel 1976, Grillo inizia a giocare con i vinili sin da bambino; vittime della sua passione infantile le puntine del giradischi del padre, noto oculista avellinese anche lui appassionato di musica, e i suoi microsolchi, che il bambino preferiva alle macchinine come compagni di giochi distruggendoli come tutti i bambini fanno con i loro giocattoli.

Nella prima infanzia, poi, la babysitter lo portava per ore e ore nella sede della mitica Radio City Sound dove gli diventano familiari strumenti come le cuffie, i microfoni e i mixer.

Nei primi anni ’90 inizia ad esibirsi come dj nei vari club cittadini e prende piede la passione per l’underground, per la musica di ricerca e non commerciale, diventa così “resident” della discoteca East Side, una delle più grandi del Meridione, e per un certo numero di anni luogo di culto del popolo della notte campano.

Nel locale, sempre rimpianto da coloro che lo hanno frequentato, Grillo ha la possibilità di dividere la consolle con dj internazionali come Joe Clausell, Ashley Beedle, Lenny Fontana, David Camacho, Claudio Coccoluto, Benji Candelario, Grant Nelson e tanti altri.

Il progetto Dislike, che lui ama definire “movimento”, nasce inizialmente dall’intento di organizzare delle feste.

“Dislike è un movimento musicale nato ad Avellino da tre amici amanti della musica elettronica underground, da riportare in auge e divulgare in città ma non solo attraverso un party mensile. In consolle, oltre a me, c’è Nicola Virnicchi. Abbiamo già ospitato dj producer di fama come Kevin Griffith, Rio Padice, Moomin, Session Victim , Jimpster , Anthony Naples e A Guy Called Gerarld,Ripperton,Christoher Rau,Murat Tepeli,Move D ed altri. Ciò che ci interessa è creare occasioni di ascolto e condivisione di suoni e atmosfere “differenti”, come dice il nome che abbiamo scelto non ci interessa il “like”, quello che piace a tutti, anzi, siamo proprio in controtendenza rispetto al mainstream, vogliamo togliere un po’ di ragnatele da orecchie assuefatte ai suoni commerciali della radio o delle discoteche classiche e dare input nuovi attraverso i suoni più contemporanei. Forse inizialmente l’effetto può essere straniante, quando si va fuori dal consueto il cervello deve necessariamente fare uno sforzo iniziale, ma poi si rimane catturati da sonorità frutto di grande ricerca e sperimentazione e apprezzate nei maggiori club internazionali”.

Dislike ha da tempo attivato collaborazioni interessanti con associazioni come SalernoInkult, l’associazione che organizza “Unibeat”, festival di musica elettronica presso il campus universitario di Fisciano, “Vini e vinili” presso la notissima azienda vitivinicola irpina Feudi di San Gregorio e con “Flussi. New Arts Festival” la rassegna di musica elettronica da alcuni anni ospitata dal Belvedere del Teatro Gesualdo di Avellino.

“Dislike è un contenitore musicale che si sta avviando a diventare un brand – continua Grillo – grazie al successo delle nostre iniziative che sono apprezzate dal pubblico che ci segue perché apprezza la nostra ricerca. A Natale scorso, ad esempio, abbiamo portato in città per la prima volta Max Graef, dj berlinese, che si è esibito al Meet di Atripalda suonando la sua musica veramente particolare. Hanno suonato per Dislike anche Ripperton, Mumin, Move D, Jimpster, i Session Victim, artisti di nicchia, chiaramente, ma noti a livello internazionale. Con il festival Flussi la collaborazione è cresciuta, due anni fa abbiamo curato una sola serata, lo scorso anno siamo stati il loro network ufficiale per ciò che riguarda le pubbliche relazioni e la pubblicità del marchio. Abbiamo partecipato anche a Don’t Touch Naples, festival partenopeo di musica elettronica che si svolge già da sei anni”.

Trasversale il pubblico che segue Dislike, che racchiude un pubblico dai 20 ai 40 anni e oltre, perché la musica di Fabio Grillo è fuori dalle mode anche grazie alla sua imponente collezione di vinili.

“Ho una collezione di oltre 15.000 vinili,che cresce di continuo perché non smetto mai di cercare musica. Il progetto Dislike crescerà, è già cresciuto diventando un vero e proprio movimento che comprenderà, oltre alle serate, anche un’etichetta, una label che produrrà musica elettronica di stampo indipendente ed eventi più grandi della festa da club, ma giornate di musica. Il 24 aprile al Tilt! Tattoo Bar Events, Dislike festeggia il suo quarto compleanno, in uno spazio che ci somiglia molto perché non ha barriere e coltiva la ricerca nella proposta artistica. Condivideremo con gli amici del Tilt! e tutti quelli che amano la nostra musica l’energia che abbiamo accumulato in questi anni e che vogliamo mettere nei progetti futuri”.

Nei suoi sogni, un giorno, c’è condividere la consolle con Mattew Herbert; Grillo ha già, infatti, al suo attivo gli “opening act” di grandi dj internazionali come Francesco Tristano, Little Vega, Gold Panda, Roman Fluegel e tanti altri.

“Il by night avellinese è cambiato tanto – conclude – un tempo c’erano tanti club (Kiwi Club, Miss, Cocoon, East Side, etc.) che oggi non ci sono più. Da questo, a mio avviso, ne hanno avuto danno anche i ristoratori, i bar e i negozi di dischi. Ai tempi, infatti, si faceva il vero aperitivo prima di andare a ballare e la musica nuova si sentiva proprio nei club; adesso, forse anche complice la crisi, l’aperitivo si è dilatato a serata vera e propria dove però è difficile fare un discorso di proposta particolare ma bisogna intercettare un pubblico indifferenziato che sceglie il locale più che la serata per passare qualche ora sgranocchiando qualcosa, chiacchierando e spendendo poco. Bisogna tornare a puntare sulla musica e sulla qualità come fattore di crescita di un by night che torni ad essere occasione di crescita culturale oltre che semplice intrattenimento”.

LASCIA UN COMMENTO

Please enter your comment!
Please enter your name here