Il retroscena del divorzio tra UDC e Nuovo Centro Destra.

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Alleanza Popolare in Irpinia.Storia di un matrimonio politico naufragato tra Udc e Nuovo Centro Destra per le pretese inaccettabili di qualche protagonista.

C’eravamo tanto amati ma solo per pochi giorni. Galeotto fu l’accordo e chi ha tentato di violarlo ovvero il retroscena del divorzio consumatosi in Alleanza Popolare che ha portato alla scissione delle due liste consegna pretese insostenibili rispetto agli accordi già siglati tra tutti i consiglieri.

Alla base della dolorosa separazione, che sta per portare alla presentazione di due liste separate, le “pretese” ritenute inaccettabili in merito alla scelta degli assessori in caso di vittoria del presidente Stefano Caldoro.

Cosa è successo ?

L’intesa iniziale era quella di presentare un unico sodalizio “Alleanza Popolare” con un’intesa che avrebbe previsto la designazione di tutti assessori interni nella squadra di Caldoro  da scegliere tra quelli risultati eletti in consiglio regionale con l’opportunità di ripescare i non eletti.

Le pretese dell’UDC

A far saltare l’accordo la pretesa avanzata da una parte importante, certamente non sottovalutabile, della frangia irpina dell’Udc che chiedeva, in caso di affermazione di Caldoro, un posto in giunta regionale ad una donna, irpina e non necessariamente eletta o addirittura non candidata, richiesta affiancata anche dalla volontà dell’Udc regionale di aggiungere un assessore dall’area salernitana e confermare Pasquale Sommese, assessore uscente al personale.

A quel punto tra gli esponenti del Nuovo Centro Destra, che politicamente non sono nati ieri, ed hanno avuto buoni maestri, scatta il classico “Gatta ci cova”.

L’identikit tracciato dall’UDC per l’assessore irpino, risultava cucito troppo su misura per Antonia De Mita, la figlia di Ciriaco, da designare come esterna e dunque risparmiandola dal giudizio delle urne.

La blindatura di Antonia De Mita è risultata, però, inaccettabile, soprattutto a coloro i quali si misureranno con l’elettorato, ed ha quindi determinato l’insanabile rottura che ha portato alla divisione delle liste.

La vicenda non ha trovato alcuna smentita negli ambienti dell’Udc e più di una conferma nelle stanze del Nuovo Centro Destra.

Per gli irpini in corsa per un posto a Palazzo Santa Lucia la competizione elettorale si arricchisce, dunque, di ulteriore valenza politica e  servirà anche a stabilire i nuovi rapporti di forza all’interno dello scacchiere di centrodestra.

Dal punto di vista degli equilibri politici nazionali nulla cambia, considerando che Udc e Nuovo Centro Destra già gravitano nell’area popolare, ma il contraccolpo campano e soprattutto l’esito elettorale determinerà sicuramente nuove prove di forza all’interno del sodalizio che fa capo al centrodestra.

Ma poi la politica è l’arte del possibile e dell’impossibile e quindi mai dire mai .

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