Numerosi i casi di focolai sospetti, i Caschi rossi si rinforzano

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Avellino – Sarà ricordata come un’estate tersa e difficile quella del 2007. Le alte temperature, africane, che si sono protratte per lunghi periodi consecutivi, oltre a rappresentare un pericolo per le persone più delicate e cagionevoli, e dunque motivo di frequenti ricoveri (in alcuni casi di decesso), hanno fatto lavorare parecchio non solo gli uomini del 118, ma anche i caschi rossi e gli agenti della Polstrada. Alla cronaca fatta di malori e ricoveri facilmente imputabili al caldo ingestibile, si sono aggiunte notizie di incidenti automobilistici ed incendi, che spesso ne sono stati la causa. Il recente episodio del tratto autostradale tra Lacedonia e Vallata, dove a seguito del fumo di un rogo divampato per oltre 20 chilometri di sterpaglie adiacenti è morto un uomo alla guida della sua auto, schiacciato tra due mezzi a seguito di un maxi tamponamento dovuto alla scarsa visibilità, ha messo paura agli irpini. Come pure trasmettono ansia e panico i sempre più frequenti -forse leggermente scemati solo ieri- casi di boschi e sterpaglie che vanno in pasto alle fiamme. Nella giornata di martedì ad esempio ci sono stati oltre una trentina di interventi per focolai sospetti e violenti. Nella mattina di ieri erano già quasi una decina le uscite dei pompieri. Di cui una per un’auto in panne sulla A16 per la quale si parlava di incendio, ma si trattava solo di freni rotti. Un simile ritmo comporta ovviamente un impegno massiccio da parte dei cosiddetti ‘fireman’, un corpo che almeno nella nostra provincia vive in uno stato di carenza di organico dovendo dunque sopportare un notevole carico di lavoro. Ma a quanto pare sono in arrivo rinforzi: circa 15 unità che saranno in servizio fino a settembre in Caserma. Congiuntamente cresce anche l’impegno degli enti sovra-comunali. Ad Ariano Irpino, dove sempre martedì è bruciata una vasta area in contrada Cerreto (che ha visto sul posto l’intervento di due squadre della Comunità Montana dell’Ufita, una di Ariano Irpino e l’altra di Montaguto), il presidente della Comunità Montana Giuseppe Solimine ha annunciato che contro l’emergenza sarebbero arrivate quindici unità da subito disponibili, da aggiungere ai 23 uomini già sul campo. In Ufita è allerta anche al centro “Aib” dove sono pronti a partire i moderni mezzi antincendio di cui l’Ente si è dotato. Già in occasione del fuoco divampato in contrada Cerreto era pronta l’autobotte “Magirus”. Ma non è stato necessario utilizzarla perché la collaborazione dei volontari della Protezione civile e del personale dei Vigili del fuoco è stata sufficiente per domare le fiamme. In campo anche altre squadre di volontari, in ragione della convenzione sottoscritta dall’Ente montano con quelle associazioni. (ant. mic.)

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