Avellino – Il responsabile nazionale del settore vitivinicolo della Coldiretti, Domenico Bosco, lunedì alle ore 10.00 incontrerà i vertici dell’associazione irpina, il presidente Carlo Pizza, il direttore Giuseppe Licursi, il vice direttore Giovanni Colucci e i rappresentanti delle aziende vitivinicole irpine per illustrare la proposta definitiva della commissione europea presentata da Mariann Fische Boel, per la riforma dell’organizzazione comune di mercato del comparto vitivinicolo. Una proposta molto articolata sulla quale partirà un intenso negoziato finalizzato all’emanazione di un regolamento comunitario per definire gli indirizzi della politica agricola comunitaria del settore per i prossimi anni. “Ovviamente a tale negoziato – spiega il direttore Licursi – è fortemente interessata anche la Coldiretti che non mancherà di portare al tavolo delle trattative quelle idee e proposte che potranno favorire lo sviluppo di una vitivinicoltura di qualità, capace di competere nel mercato globalizzato. Al tal fine abbiamo ritenuto di organizzare un incontro con le imprese vitivinicole della provincia irpina per presentare la proposta di riforma del commissario, avere uno scambio di opinioni sul tema da far pervenire alla coldiretti nazionale quale contributo della nostra provincia al dibattito in atto”. L’Irpinia rappresenta senza dubbio la punta di diamante dell’enologia campana. I riconoscimenti della DOCG ai vini Taurasi, Greco di Tufo e Fiano di Avellino hanno proiettato la vitivinicoltura irpina ai vertici del comparto vitivinicolo e all’attenzione degli operatori. Una viticoltura di vertice, quindi, rigidamente regolamentata da rigorosi disciplinari di produzione che impongono basse rese nelle vigne e in cantina, lunghi invecchiamenti e gradazioni importanti, in linea con l’alto profilo verso cui sono proiettati i vini made in Irpinia. La proposta di riforma di riforma dell’OCM Vino è stata adottata dalla Commissione e come previsto è stata presentata in tutti i Paesi dell’Unione Europea il 4 luglio 2007. I principi generali sono il mantenimento di una OCM specifica per il settore vino. Si tratta di una riforma profonda, in due tempi, compatibile con le regole della OMC, in linea con la politiche comunitarie per lo sviluppo sostenibile ed il rafforzamento della competitività. Dal 2008 al 2013 si prevede un riequilibrio del mercato attraverso estirpazione e abolizione delle misure di mercato ritenute inefficienti, poi la liberalizzazione dei diritti di impianto a partire dal 1 gennaio 2014.
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