VIDEO/ Avellino, rifornivano la città di cocaina: 6 ordinanze tra l’Irpinia e Milano

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cocaina avellino
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Sono sei le misure cautelari, tre in carcere e tre obblighi di dimora, rivolte ad altrettanti soggetti di Avellino eseguite stamane dalla Squadra Mobile presso la Questura di Avellino nell’ambito dell’operazione antidroga denominata Tulipano: il lavoro degli indagati consisteva nel rifornire una cospicua rete di spaccio nella città capoluogo tanto che gli agenti di via Palatucci hanno sequestrato sostanze stupefacenti – per la maggiore cocaina – per diverse decine di migliaia di euro.

GLI INDAGATI – L’operazione è scattata alle prime ore dell’alba con la Mobile che ha eseguito le 6 misure cautelari emesse dal Tribunale di Avellino sul territorio avellinese ma anche in provincia di Milano dove la rete era ramificata (due delle sei ordinanze sono state eseguite in Lombardia).

Gli indagati sono il 44enne di Avellino V. G., il 38enne di Avellino I. C., il 35enne di Avellino I. S., il 37enne di Avellino A. I., il 29enne Q. F. nato a Napoli e il 29enne di Avellino N. L..

Due degli indagati operavano anche a Monteforte Irpino, paese dell’hinterland avellinese. Tutti i soggetti finiti nella rete della Questura sono già noti alle forze dell’ordine per reati specifici; eccezion fatta per un soggetto, gli indagati non avevano un lavoro fisso. Sono tutti ritenuti responsabili a vario titolo del reato di detenzione e spaccio di stupefacente del tipo cocaina hashish e marijuana; in un caso uno degli indagati è stato deferito anche per violenza privata. L’attività investigativa posta in essere dalla quarta sezione della Squadra mobile di Avellino è iniziata dal secondo semestre del 2013, con il monitoraggio costante ed assiduo dell’attività di spaccio posta in essere dagli odierni indagati. Lo spaccio avveniva prevalentemente nei pressi di una nota attività commerciale in pieno centro di Avellino. L’attività caratterizzata dall’utilizzo d’intercettazioni telefoniche ha permesso d’individuare una complessa rete di spaccio e traffico di stupefacenti su tutto territorio avellinese che si concentrava nelle zone centrali della citta. Le intercettazioni seguite da riscontri oggettivi (sequestri) hanno permesso di acclarare le responsabilità e le condotte dei soggetti arrestati.

Gli indagati per eludere le indagini utilizzavano dei linguaggi criptati, attribuendo sia agli interlocutori che ai momenti dello spaccio frasi in stretto gergo campano e riferimenti a termini quali come ‘birra’ e ‘caffè’ per indicare la sostanza stupefacente. Inoltre per evitare di conversare telefonicamente fissavano degli appuntamenti scambiandosi sms in brevissimi archi temporali non esplicitando l’oggetto dell’incontro, per evitare di essere rintracciati.

L’attività caratterizzata anche da appostamenti e pedinamenti ha permesso in un anno e mezzo di effettuare diversi sequestri di cocaina ed individuare tutti gli assuntori che, interrogati, sceglievano di collaborare fornendo elementi di prova inconfutabili. Durante il periodo d’indagine sono stati effettuati anche quattro arresti in flagranza di reato e diversi sequestri per svariati quantitativi di cocaina, il tutto scaturito dall’attività di riscontro delle intercettazione. Numerosi sono stati gli episodi ascritti agli arrestati di oggi che in più occasioni sono stati individuati, monitorati e visti cedere la sostanza stupefacente. Dalle conversazioni è emerso che il costo di una ‘bustina’ di cocaina veniva pagata tra gli 80 e i 90 euro.

Uno dei ruoli cardine del gruppo era in capo ad un fioraio del centro di Avellino, soggetto con diversi precedenti penali specifici e anche per reati contro il patrimonio: lo stesso intratteneva numerosissimi contatti telefonici con i clienti e cedeva diversi quantitativi di cocaina sempre al prezzo di 80/90 euro.

Emblematica è una conversazione dove un cliente si rivolge al fioraio chiedendogli: “Ho bisogno di un tulipano”. Interrogato successivamente il cliente ha affermato senza reticenze che si trattava di un modo di dire utilizzato per intendere una cessione di cocaina. L’operazione, che ha visto coinvolti circa un centinaio di poliziotti sul territorio avellinese e con l’ausilio della Squadra mobile di Milano sulla provincia di Milano, si è conclusa con l’esecuzione di tutte le misure cautelari. Gli arrestati sono stati condotti presso le case circondariali di Avellino e di Milano.

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