Melchionna: “Edilizia avanti tutta: 62 opere al palo”

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Avellino – L’edilizia si conferma settore in crescita a livello nazionale, regionale e provinciale. Regge coprendo circa il 30 per cento dell’economia italiana con tutto ciò che ruota intorno al suo nucleo di intervento. Ma si potrebbe ottenere ancora di più, in termini di occupazione, se a livello governativo si verificasse lo sblocco di opere pubbliche e di ingenti finanziamenti. La pensa così Mario Melchionna, segretario provinciale della Filca Cisl, che relativamente alla provincia irpina punta il dito su alcuni esempi: la Paolisi-Pianodardine “che va a rilento”, dichiara il sindacalista; la Lioni-Grottaminarda “che vede l’impegno degli assessori regionali”; non ultima la Pavoncelli Bis che “va ricostruita data la sua importanza dal punto di vista occupazionale e del trasferimento idrico, ovviamente dietro un adeguato Accordo di Programma tra le Regioni e gli enti coinvolti”. Ancora: “Ci sono centinaia di alloggi Iacp sospesi; in totale 62 opere pubbliche ferme al palo in tutta la provincia che se sbloccate possono dare lavoro a migliaia di persone”. Oltre all’aspetto occupazionale, strettamente correlato alle attività da realizzare e alla sicurezza dei cantieri, c’è un altro aspetto che preoccupa il comparto: il fronte della legalità. Verso il quale il sindacato di categoria -con l’Ance- si è mosso con tre Protocolli siglati con le principali stazioni appaltanti: Provincia, Comune e Iacp. Lo scopo è quello di vigilare ed intervenire per creare nuova occupazione. Ma contro la delinquenza vera e propria, che si sta dipanando a macchia d’olio anche nella sfera territoriale del capoluogo e dell’hinterland, come si può registrare dagli ultimi episodi di cronaca, “i protocolli non bastano”. “Sono un elemento aggiuntivo. La criminalità si combatte con la vigilanza attenta, l’unica che può dare una grossa mano all’economia in pericolo”. “Le Forze dell’ordine – prosegue – svolgono un ruolo, e lo fanno bene, deterrente per chi vuole inquinare la provincia e il suo tessuto industriale. Per tutelare l’imprenditore e l’operatore onesto occorre dunque una massiccia presenza sul territorio”. (di Antonietta Miceli)

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