Sant’Angelo dei Lombardi – Condanna per abuso in atti d’ufficio per l’assessore regionale alle Politiche Sociali Rosetta D’Amelio. I fatti risalgono al 2003, quando la D’Amelio nelle vesti di primo cittadino di Lioni, avrebbe autorizzato l’apertura del cinema San Carlo. Il tribunale ha ritenuto illegittima l’apertura, in quanto la struttura era stata chiusa perchè mancante del certificato di prevenzione antincendio e per tale motivo era stato sottoposta a sequestro. La D’Amelio è stata condannata a 6 mesi con la pena accessoria di interdizione dai pubblici uffici (pena sospesa e non menzione). Secondo la Procura, la D’Amelio con il dissequestro avrebbe favorito l’azienda il cui titolare godeva di rapporti di parentela con un componente della giunta guidata dallo stesso sindaco, Sulla decisione del Tribunale, arriva la solidarietà dei ds irpini in un comunicato: ” La sentenza emessa dal Tribunale di Sant’Angelo dei Lombardi di condanna della compagna D’Amelio per abuso in atti d’ufficio, appare del tutto incomprensibile . Pure restando in attesa della lettura delle motivazioni, giudichiamo del tutto spropositata la sanzione penale ed a maggior ragione la sua misura a fronte di un comportamento nel quale è difficile rilevare motivi di censura morale e politica ed, a maggior ragione, di valenza penale. Alla compagna D’Amelio, infatti, si imputa di aver assunto un atto non di sua competenza, quello di consentire la riapertura di un cinema che era stato chiuso per insufficienza nei dispositivi di sicurezza dopo che i titolari avevano documentato il pieno adempimento degli obblighi a cui erano stati richiamati. L’atto, peraltro, non aveva prodotto alcun effetto, essendo stato revocato dalla D’Amelio stessa in regime di autotutela ed il cinema è stato poi riaperto solo pochi giorni dopo con una autorizzazione rilasciata da chi di competenza sulla base degli stessi documenti che avevano indotto il Sindaco di Lioni a procedere. Un abuso, quindi, -ammesso che l’adozione in buona fede di un atto non proprio possa essere considerato tale- che non ha prodotto effetti, non ha favorito nessuno, non ha danneggiato nessuno. I DS sono sempre stati coerentemente il partito della difesa dell’autonomia della magistratura, sopratutto di fronte ad attacchi gravissimi di quanti hanno tentato di imbavagliarla impedendole di perseguire i potenti e la politica. Non ci siamo mai uniti al coro di chi richiamava alla prudenza neanche quando eccessi di protagonismo di magistrati hanno, nei fatti, alimentato qualunquismo e disaffezione verso la politica e le istituzioni. Restiamo schierati dalla stessa parte ed immutata resta la fiducia nei giudici persino di fronte ad una sentenza che è estremamente capire nelle sue motivazioni. Con fiducia, pertanto, aspettiamo i successivi gradi di giudizio con il convincimento profondo che la intera questione non potrà che essere riportata nei suoi giusti limiti. Alla compagna D’Amelio esprimiamo tutta intera la solidarietà umana e politica dei DS irpini, al suo fianco in un momento difficile della sua vicenda umana e politica, e la invitiamo con affetto a fare appello a tutte le se forze per superare lo sconforto attuale e riprendere con rinnovato vigore il suo impegno politico e istituzionale che, come tutti le riconoscono, è stato sempre dispiegato in ciascuno dei ruoli ricoperti nel massimo del disinteresse e della trasparenza”.
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