Avellino – Asa: si dimette il presidente Angelo Romano

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Avellino – Angelo Romano questa mattina ha protocollato la lettera di dimissioni dalla presidenza dell’Asa. Adesso il Consiglio di amministrazione dovrà decidere se accettarle, ma potrebbero anche essere ritirate tenuto presente che nella missiva non è fatto alcun riferimento alla irrevocabilità dell’atto. Le motivazioni di Romano sembrano essere circoscritte all’ambito delle esigenze personali, ma non mancano i risvolti politici, tanto vero che, stando alle indiscrezioni, potrebbe essere sostituito da Gerardo Adiglietti, segretario cittadino Ds. Romano ha difeso il lavoro svolto a servizio della società ed ha illustrato i buoni risultati conseguiti, a partire dall’approvazione in equilibrio del bilancio, nonostante le difficoltà organizzative legate ai ritardi nei pagamenti dei servizi da parte dei Comuni irpini e l’intervento dei sindacati che hanno ottenuto il pignoramento del canone mensile versato dagli enti locali. Il presidente, tra le righe, esprime l’amarezza per essere stato costretto a fronteggiare da solo i problemi organizzativi e per non aver avuto la sufficiente solidarietà e collaborazione dalla dirigenza dell’azienda, che ha, comunque, svolto bene il suo ruolo. Le dimissioni di Romano sono giunte proprio in contemporanea con lo sciopero indetto dai lavoratori Asa, che hanno contestato il ritardato o mancato versamento degli stipendi e la mancata risoluzione del problema relativo alla indennità per il lavaggio degli indumenti. Sulla questione i sindacati avevano fatto ricorso all’autorità competente, che aveva riconosciuto la legittimità della richiesta, posta a fondamento della ulteriore iniziativa, guidata sempre dai sindacati, volta ad ottenere il pignoramento del canone mensile a garanzia delle spettanze riconosciute e non erogate. Il blocco delle somme, in tutto trecentomila euro, aveva creato una sofferenza di cassa, con il ritardo nel pagamento degli stipendi. In ogni caso, Romano è riuscito a risolvere anche quel disguido, provvedendo a far mettere in pagamento lo stipendio relativo al 40% dei lavoratori e gettando le basi affinché entro oggi fosse pagata la restante parte. Dunque, Romano difende il suo impegno, dal quale non si è sottratto fino all’ultimo momento. Intanto è fissato per lunedì prossimo l’incontro tra la dirigenza dell’Asa e le rappresentanze sindacali, finalizzato al tentativo di ricomposizione della vertenza. Il primo problema è ricondurre ad unità la triplice sindacale, perché per ora Cgil e Uil hanno assunto una posizione diversa rispetto alla Cisl. I primi, per esempio, non hanno condiviso la richiesta di pignoramento delle somme nella misura in cui lo ha fatto la Cisl.

La lettera del Presidente Romano ai componenti del Consiglio di Amministrazione dell’Asa S.p.A.

Egregi consiglieri,
sono costretto, mio malgrado, a rassegnare le dimissioni dalla carica di presidente del consiglio di amministrazione dell’Asa S.p.A. Alla base della mia dolorosa decisone, sopraggiunti motivi di salute, che mi costringono ad abbandonare l’incarico ricoperto da più di un anno, senza risparmio di energie ed impegno.
I risultati di questa esperienza, affrontata con la vostra collaborazione, sono sotto gli occhi di tutti. Abbiamo approvato di recente un bilancio societario che ha riportato in equilibrio le finanze dell’azienda, dotandola di nuove energie, di un rinnovato spirito di iniziativa e competitività.
La mia recente relazione di supporto al bilancio, che ho avuto modo di sottoporre alla vostra attenzione in fase di votazione del documento economico, sintetizza un anno di lavoro svolto con impegno e abnegazione a testimonianza delle energie profuse per raggiungere risultati che non esito a definire soddisfacenti, nella gestione aziendale.
Non nascondo, però, in questo momento in cui, motivi personali legati al mio stato di salute mi consigliano di rimettere il mandato di presidente dell’Asa S.p.A., l’amarezza per alcune situazioni che hanno caratterizzato il periodo della mia presidenza all’Asa S.p.A. Anche di fronte ad accuse ed attacchi meschini, volti a minare la solidità di una azienda che è prima di tutto patrimonio della città e della provincia, ho mantenuto una condotta di responsabilità e trasparenza e rigore morale, che mai nessuno potrà mettere in dubbio. Purtroppo, non sempre, anche nei momenti più difficili della vita dell’Asa S.p.A., e mi riferisco in particolare agli episodi degli ultimi mesi e delle ultime settimane, non ho avvertito, da parte dei livelli più alti e da parte di chi è stato investito di responsabilità gestionali, la stessa tensione che ha caratterizzato il mio operato.
Più volte, ho dovuto difendere l’Asa S.p.A. da aggressioni ingiustificate, interne ed esterne all’azienda stessa, provenienti anche da parte di chi, per una strategia di condivisione delle scelte, era stato chiamato a discutere e concertare i passaggi vitali per l’azienda. Mi rendo conto, purtroppo, che la mia azione quotidiana è stata spesso frustrata da atteggiamenti che non posso condividere e che hanno vanificato l’efficacia della politica aziendale da me indicata, proposta e sostenuta. Ritengo, quindi, alla luce dei problemi di salute cui dovrò far fronte d’ora in avanti, non più compatibile il mio incarico alla guida dell’Asa S.p.A. soprattutto per il carico di responsabilità, impegno e pressione che esso comporta ed al quale non si può derogare. Ritengo opportuno, per il bene della azienda e per la sua complessità nella gestione, che a ricoprire l’incarico di presidente del CdA dell’Asa S.p.A. vi sia una persona, che, come ho fatto io fino a ieri, possa dedicarsi quotidianamente, senza sosta e senza condizionamenti di altra natura, come sono i problemi di salute, alla guida della società.
In ultimo, mi preme ringraziare, quanti in questi mesi hanno collaborato fattivamente, non senza criticità, ma con lealtà ed impegno, al raggiungimento degli obiettivi indicati.

Avellino, 7 giugno 2007

Prof. Angelo Romano

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