La notizia era nell’aria. Maria Grazia Valentino passa dai Ds a Rifondazione Comunista. Troppe, forse, le incomprensioni che negli ultimi mesi hanno caratterizzato il rapporto tra il vice sindaco di Nusco e i vertici del partito. I dubbi sul nascente Partito Democratico, le ‘scaramucce’ con De Mita e soprattutto la mancata convocazione del consiglio comunale a Nusco sull’emergenza rifiuti, hanno rappresentato la classica goccia che ha fatto traboccare il vaso. “Se quella sperimentata a Nusco in questi giorni è la via campana al Partito Democratico – scrive la Valentino in una nota – , di cui tanto parla il Coordinatore regionale della Margherita, seguito di buon grado dai DS, non posso che prenderne atto e scegliere liberamente un’ altra strada. Questo Partito, che ci avevano raccontato essere aperto, innovativo, moderno, perfino di Sinistra, alla prova dei fatti è risultato tutto fuorchè democratico. Su quali principi si costruisce il PD se un amministratore, come è accaduto a Nusco, non è messo nemmeno nella condizione di esprimere autonomamente una legittima e ragionevole posizione politica? Quale considerazione si ha delle Istituzioni democratiche quando, su un tema delicato come i rifiuti, un Sindaco non avverte l’esigenza, o meglio il dovere, di convocare il Consiglio Comunale e la Giunta?Quale idea della Politica c’è dietro la via campana al Partito Democratico, se le decisioni di pochi vengono calate sulle comunità senza che queste possano decidere del proprio futuro?Avevamo sperato, forse ingenuamente, in un Partito nuovo: restano invece i riti polverosi e le vecchie pratiche della politica, la corsa alle posizioni di potere, la presenza dello stesso personale politico. Una vicenda come questa credo che interroghi tutta la Sinistra e soprattutto quelle compagne e quei compagni che come me avevano creduto erroneamente nel progetto del PD. Nella nostra provincia è giunto il momento di un radicale rinnovamento, con volti, modi e forme dell’impegno civile che sappiano attivare autentici processi di partecipazione popolare. C’è bisogno di una politica che sia in grado di dar voce e risposte ai giovani precari che non possono neppure immaginarsi una prospettiva di vita; alle donne che nella vita come nel lavoro vivono ancora e spesso una condizione di disparità ; ai lavoratori spesso travolti dalle crisi industriali e che non arrivano in molti casi alla fine del mese; ai pensionati costretti a convivere con le loro solitudini; a quanti emigrano o sono in cerca di un lavoro dignitoso. A tutto questo non si possono creare risposte utilizzando i vecchi arnesi della politica che oggi vengono spolverati e messi in bella mostra nella vetrina del Partito Democratico. C’è bisogno, invece, di Sinistra. Dopo anni di lacerazioni e di rotture, si è aperto nel Paese, in queste settimane, un nuovo processo unitario nella Sinistra dell’Unione. Un processo che suscita grande attenzione e a cui mi sento convintamente di contribuire con la mia esperienza e il mio impegno. Aderisco perciò a Rifondazione Comunista – Sinistra Europea, il partito che con maggiore determinazione ha scommesso sull’unità della Sinistra e che, da anni, sta rinnovando se stesso e la propria cultura politica. Una forza che ha scelto il terreno dell’apertura e della contaminazione con quanti fanno della pace, della lotta alle diseguaglianze, della tutela dell’ambiente, della cultura di genere, i punti di riferimento della propria azione politica“.
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