Il Capo dello Stato al Gesualdo: ‘Dorso grande meridionalista’

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Avellino – Forze dell’ordine al completo, con tanto di corazzieri che a vederli da vicino fanno il loro effetto. Politici in tiro, sindaci in fascia tricolore, curiosi in fremente attesa alle porte del Teatro Carlo Gesualdo. E ovviamente il Foro di Avellino. In tanti attendono fuori, ai lati del tappeto scarlatto, l’arrivo di Giorgio Napolitano. Nella sala gremìta intanto si fa ordine. Poi il Presidente fa la sua entrata trionfale tra strette di mano e cenni del capo. Accompagnato da lunghi applausi si accomoda in prima fila. Seduti accanto a lui ci sono il Presidente della Regione Campania, Antonio Bassolino, e la Presidente del Consiglio regionale, Sandra Lonardo. Tra gli altri la fascia azzurra Alberta De Simone, Ciriaco De Mita, Gerardo Bianco, Pasquale Giuditta, Giuseppe Galasso. “Autorità, Signore e Signori, Colleghe e Colleghi: sono profondamente commosso ed onorato nel dare inizio a questa cerimonia in omaggio alla memoria dell’avv. Guido Dorso nel sessantesimo anniversario della sua scomparsa. La mia emozione diviene poi incontenibile per la presenza del Presidente della Repubblica Giorgio Napolitano al quale esprimo un vivissimo ringraziamento per essere qui con noi, con l’Avvocatura avellinese, con il popolo di Avellino, con il suo sindaco Giuseppe Galasso”. Il primo discorso è quello del Presidente dell’Ordine degli Avvocati, Giovanni De Lucia, che fa gli onori di casa e introduce alla cerimonia celebrativa voluta dall’Ordine per commemorare i 60 anni dalla morte del grande personaggio vissuto tra il Foro e la politica. Poi l’omaggio floreale al Presidente e lo scambio di saluto tra Napolitano e Elisa Dorso, figlia del celebrato meridionalista di cui domani cade anche il 115esimo anno dalla nascita. E’ proprio lei a conferire in dono al Capo dello Stato, a nome dell’Ordine degli Avvocati, la prima edizione de “La rivoluzione meridionale”. Seguono i saluti del primo cittadino di Avellino, Giuseppe Galasso, che tra emozione e gratitudine per la massima carica nazionale nella città di cui è sindaco, non nasconde il grande orgoglio di accogliere “un Capo dello Stato meridionale e meridionalista che arriva in un momento in cui ci sono tanti problemi”. Ed elenca a riguardo la disoccupazione, l’emigrazione giovanile, la criminalità, i rifiuti. “Ma la sua presenza qui – conclude Galasso – è un’iniezione di fiducia per tutti noi”. La stessa presenza che per l’onorevole Alberta De Simone rappresenta “il più alto sostegno allo sforzo di guardare al futuro nella prospettiva del progresso della nostra terra”. La numero uno di Palazzo Caracciolo invita ad attualizzare il messaggio di Guido Dorso rievocando la metafora de “i cento uomini d’acciaio chiamati a una battaglia frontale contro chi impediva i cambiamenti”. Ed in fondo è la stessa battaglia a cui è chiamata oggi la politica con un primo imprescindibile impegno: “Dare risposte convincenti al capitale umano, ai tanti giovani diplomati e laureati, grande risorsa sprecata”. Ricordare Guido Dorso alla presenza del Presidente Giorgio Napolitano è dunque il pretesto per parlare del presente: “Domandiamoci – continua De Simone – se il Mezzogiorno ha imparato ad auto-governarsi. Questa è la bussola: alzare la qualità della spesa e la qualità dell’azione istituzionale per non sprecare la grande opportunità dei fondi europei”. La Presidente ricorda infine le grandi sfide dell’Irpinia: i corridoi europei, la ricerca oncologica, l’Università del vino. Ma soprattutto ne approfitta per avanzare un invito: “Basta con la litigiosità. C’è bisogno di grandi convergenze per non dividere il palazzo dal paese”. Arriva poi il momento delle grandi lezioni sulla figura e sul ricordo di Guido Dorso. E sono i grandi giuristi a tenere banco: Federico Biondi, Giuseppe Famiglietti, Emilio D’Amore, Antonio Maccanico, Nicola Mancino. Anche se non da programma, fino all’ultimo la platea resta in attesa dei saluti e del discorso del Presidente Napolitano. Che però non arrivano, nel rispetto delle rigide norme di sicurezza da rispettare. Anche se a chi gli chiede di sfuggita di Guido Dorso non esita a rispondere: “Un grande personaggio dell’Irpinia”. Ma la sua presenza in una città così vicina a quella dei suoi Natali è sicuramente un messaggio che si compone di tanti pensieri e tante parole. Forse oggi a parlare per lui è stato proprio l’avvocato meridionalista Guido Dorso, la cui lezione (l’idea di una “Rivoluzione Meridionale”) in Irpinia, come nel Sud, per quanto radicata e condivisa, non risulta ancora applicata. (di Antonietta Miceli)

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