Irpinia al voto: 37 candidati per la corsa a palazzo di città

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Saranno 65.841 gli irpini chiamati alle urne in questa tornata amministrativa. Quindici i comuni chiamati al rinnovo del governo locale: Altavilla Irpina (Villani – Asfaldo), Andretta (Cesta – Caruso), Atripalda (Spiniello – Prezioso – Laurenzano – Iaione), Caposele (Monteverde), Capriglia Irpina (Magliacane – Capolupo), Chianche (Costanzo – Iscaro – Russo – Saccomanno), Flumeri (Ianniciello – Giacobbe – Giacobbe), Lauro (Moschiano – Graziano – Bossone), Monteforte Irpino (Nappi – Renzulli – Carullo), Montemarano (Coscia – Raffaele), Pietradefusi (Musto – Belmonte), Prata Principato Ultra (Petruzziello – Tenneriello), Pratola Serra (Polzone – Aufiero – Carpenito), Santo Stefano del Sole (Ragano – Langastro) e Solofra (Guarino – Moretti) che hanno offerto, fino a ieri sera, un quadro esaustivo di una campagna elettorale infuocata in alcuni casi e assopita in altri. I colpi di scena che hanno tenuto banco negli attimi antecedenti la presentazione delle liste sono stati piatti all’ordine del giorno anche nei ‘conflitti di piazza’ caratterizzati prevalentemente da botta e risposta, accuse e soprattutto ‘promesse’ di svolta e rinnovamento. Una ondata di ‘nuovo’ a cui l’Irpinia auspica e che si è trasformata nel vero ‘cavallo di battaglia’ delle ‘offerte messe all’asta’ dai candidati. Uno scontro prevalentemente tra civiche che non ha disdegnato la discesa in campo di big pronti a supportare i propri pupilli per accaparrarsi l’ambìto trono a palazzo di città: da Ciriaco De Mita, indiscusso leader della Margherita, affiancato da Sena, De Luca e De Mita j., all’on. Cesa per l’Udc accompagnato da Pionati per passare a Storace di An o Mara Carfagna per Forza Italia. Senza tralasciare i passaggi di Mastella (Udeur) presenza quasi costante del territorio in cui auspica l’ascesa. Un panorama variegato che ha senza dubbio offerto ‘spettacoli’ emozionanti perché, nessuno ne fa mistero, se la corsa al parlamentino rappresenta un bel trionfo, l’Irpinia dei ‘pettegolezzi’ delle civiche e delle ‘scaramucce’ garantisce come altra faccia della medaglia un indiscusso successo di pubblico. Insomma, programmi sì ma la popolazione, ci sia consentito dirlo, ama assistere a diatribe di ogni tempo che fanno delle serate in piazza un bel diversivo… salvo poi a lamentarsi quando l’esito non è quello propriamente sperato. Un contesto colorito in cui ogni attimo è stato scandito da colpi di scena. Atripalda ha offerto, insieme a Solofra, la piazza più calda. Lo scontro diretto Iaione – Laurenzano è stato lasciato in penombra mentre a tenere alta l’attenzione è stato piuttosto lo scontro ‘tra ex’ Capaldo-Margherita in tandem con Alberta De Simone, consumato prevalentemente tra accuse e chiarimenti. Ognuno ha detto la sua, il Pd è diventato arma a doppio taglio tra ‘scuse’ e ‘pretesti’ per un atteggiamento più volte chiarito e non altrettante volte compreso. E la nebbia ha forse avvolto anche Prezioso e Spiniello, scesi in campo rispettivamente con i simboli di An e Prc. Solofra non è stata da meno: Moretti e l’uscente Guarino hanno concentrato i propri sforzi sull’attribuzione di ‘responsabilità’ per l’impianto di depurazione e la Codeso. Un caso in cui è tornato attuale il ritornello al sapor di Zucchero ‘Per colpa di chi?’… che di dolce, per dirla tutta, ha avuto ben poco. Cosa dire poi di Caposele? Più che l’Arcobaleno a far fuori il Cuore di Farina è stata la commissione elettorale e ‘quelle maledette 73 firme’ che hanno dimostrato anche in questo caso che il troppo storpia. Monteverde dovrà dunque fare i conti con il…quorum e con la preghiera che San Gerardo faccia giungere buone notizie… dall’estero. Posta prioritaria a parte i giochi sono aperti: vinca il migliore?… No: l’irpino doc attende il finale a sorpresa e soprattutto ambisce ad una alzata di sipario che possa dare adito alle solite amatissime chiacchiere. (di Manuela Di Pietro)

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