Lsu, Tecce: “La soluzione è nel pubblico”

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Comune di Avellino – Giornata intensa per i 53 lsu del Comune di Avellino dallo scorso 7 febbraio in sciopero per portare avanti la battaglia per la stabilizzazione. Oggi, un’altra giornata di protesta e di confronti iniziata presso la sezione cittadina della Margherita con toni in parte esagitati che hanno richiesto anche l’intervento della Digos. Oltre ai lavoratori socialmente utili erano presenti anche le parti sindacali che hanno sottolineato la necessità di una soluzione calibrata ai vertici del Fiorellino. I quali hanno ribadito invece la linea della privatizzazione dei servizi comunali. Strada non condivisa dalle parti sociali e dai precari che dal loro canto insistono per una società pubblica da realizzare attraverso i fondi promessi -e nella giornata di ieri a quanto pare accertati- dall’assessore regionale al Lavoro, Corrado Gabriele (si tratta di poco meno di 500 mila euro triennali da utilizzare per una stabilizzazione per mezzo pubblico). La riunione è poi proseguita a Piazza del Popolo dove a farsi portavoce della situazione di precariato degli lsu comunali, oltre al sindacato (tra gli altri il sindacalista della Cisl, Michele Caso), è stato il partito in Irpinia guidato da Gennaro Maria Imbriano, che ha esteso l’invito al senatore del Prc Raffaele Tecce, già in mattinata ad Avellino per la visita al Circondario di Bellizzi Irpino.
Il messaggio già espresso alla Margherita è stato ancora una volta ribadito dal senatore Tecce: “A Napoli -ricorda di essere stato assessore ai servizi sociali, ndr- su 5.200 precari ne abbiamo stabilizzati circa 4.000 con i fondi per la stabilizzazione che possono operare o per assunzione comunale o per mezzo di società interamente pubblica gestita in house. Questi fondi potranno essere dati anche ad Avellino”. Sull’ipotesi delle gare di appalto per la privatizzazione dei servizi che vedrebbero poi eventualmente i privati assumere gli lsu: “Quando si fa una gara d’appalto, come si fa ad imporre la vostra assunzione? Non vedo un percorso giuridico legittimo”, ha dichiarato il senatore di Rifondazione. Secondo il quale: “Bisogna invece fare un progetto preciso insieme a uno screening delle professionalità che rappresentate”. Insomma, il ragionamento viene ribaltato: “Gli lsu oggi hanno la garanzia del pubblico. Con i privati la tutela viene meno. Voi siete già vittima del privato”. Dichiarazioni forti alle quali fa da eco la posizione del sindacato che si dichiara a favore “della politica che non dimentica la managerialità” e che è pronta “ad accendere i fari per dimostrare che il pubblico può fare meglio”.
Nel caso in cui invece ci fosse la gara: “Allora accenderemo i riflettori europei”, continua Tecce. Che insiste: “L’esperienza ci dice che giuridicamente in Italia non ci sono le condizioni per fare una gara privata e assumere lsu”. Michele Caso, al tavolo insieme alle altre rappresentanze sindacali e al segretario del Prc, Gennaro Imbriano, ha infine sottolineato: “Stiamo avendo uno scontro di natura ideologica”. E invita all’ufficializzazione della soluzione ribadita da Tecce “attraverso un tavolo interistituzionale e alla presenza dell’assessore Gabriele”.
Di qui l’impegno del senatore in quota Prc: “Proporrò a Gabriele di formalizzare il tutto alla presenza del Comune e dei sindacati, nella sede che sarà da lui ritenuta opportuna”. Una decisione che potrebbe essere presa anche domani nel corso dell’incontro in programma con l’assessore regionale. (di Antonietta Miceli)

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