Acqua a Montoro, Bianchino chiarisce e attacca: “No a sciacallaggio”

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Montoro – Dal primo cittadino di Montoro Mario Bianchino riceviamo e pubblichiamo:

Il problema della distribuzione idrica in quest’ultimo periodo a Montoro ha fatto registrare non poche interruzioni e sicuramente non pochi disagi per la popolazione, per le attività lavorative che necessitano di un corrente uso dell’acqua nonché per una serie di attività domestiche che correntemente di svolgono in tutte le famiglie. La causa di tale disagio è stata più volte ripresa e sottolineata con ampia illustrazione, da parte di tutti gli organi di informazione. Credo che possa adesso affermarsi, senza equivoci e senza alcuna strumentalità, che la riduzione della portata del flusso idrico debba attribuirsi al mancato funzionamento del pozzo integratore esistente sul territorio, ed oggetto di ordinanza di chiusura commissariale per la rilevata presenza di valori che andavano oltre la media di una sostanza chimica tossica quale il tetracloroetilene. La insufficiente disponibilità della risorsa idrica in condotta ha imposto l’erogazione con la sola acqua proveniente da Cassano e con l’integrazione del pozzo di Aterrana. Questa possibilità, purtroppo, non ha consentito nell’arco delle 24 ore, in maniera continua, l’erogazione della risorsa idrica, per cui si era costretti, da parte dell’Ente gestore Alto Calore Servizi, a fare in modo che avvenisse il ricarico del serbatoio di Aterrana nelle ore notturne, per consentire la normale erogazione nell’arco della giornata. Queste interruzioni ed altri fattori legati anche alla vetustà degli impianti hanno, peraltro, determinato delle disfunzioni con guasti all’impianto stesso, che in questi mesi hanno ancor più appesantito il disagio della comunità rispetto al problema esistente. Appare chiaro che, se questa situazione oggettivamente costituisce un fatto emergenziale non legato ad alcuna precisa volontà ma ad una serie di fattori che spingono verso la episodicità dell’accaduto, a nessuno è consentito esercitare azioni di sciacallaggio, di demagogia inutile e di “caccia alle streghe”. Quando esiste un problema bisogna affrontarlo, con tenacia, serietà, senso di responsabilità e determinazione. Sicuramente ci facciamo carico del disagio avvertito dalla comunità e sicuramente comprendiamo, vivendolo insieme ad altri, le difficoltà che soprattutto nel periodo estivo possono derivare, e sono derivate, da questa carenza di distribuzione idrica. Non comprendiamo, però, le posizioni strumentali, le grida sicuramente allarmistiche mosse da voglia di protagonismo e di demagogia. Questi atteggiamenti non aiutano nessuno e non offrono alcun concorso alla soluzione del problema. Oggi possiamo dire, dopo tanto lavoro in un campo sicuramente difficile e complesso, di avere il quadro conoscitivo chiaro della situazione anche nella sua storicità. Nel momento dell’acquisizione formale di tutti i dati, anche pregressi ,rispetto alla misurazione dei valori dell’acqua dei pozzi nell’area montorese non esiteremo un istante a renderli pubblici e a consegnarli agli organi di informazione. Non è un caso, peraltro, che doverosamente la materia è stata portata all’esame del Consiglio Comunale per essere discussa ed affrontata nella sua prossima seduta. Dopo una serie di incontri ed approfondimenti con i rappresentanti legali e tecnici dell’Alto Calore si è divenuti in data 26 agosto c.a., su richiesta del sottoscritto Sindaco, ad un tavolo di concertazione, convocato dal Prefetto, per chiudere il punto della situazione e verificare le azioni da porre in campo a tutela, innanzitutto, della salute pubblica e per l’erogazione normale idrica sul territorio di Montoro. A questo incontro, tenutosi presso la Prefettura di Avellino, che per la prima volta vede con la presidenza del Prefetto Vicario le presenze dei rappresentanti del Comune, dell’Alto Calore Servizi, dell’ASL e dell’ARPAC, con i rispettivi staff di tecnici competenti, si è preso cognizione di tutti i dati definitivi in ordine alle falde idriche che interessano il montorese e si sono definite proposte per l’emergenza e per il medio e lungo periodo. Necessita precisare che non c’è stata e né poteva esserci alcuna divulgazione di dati in ordine ad analisi effettuate e valori pregressi in quanto non si era in possesso degli stessi a livello comunale, salvo la situazione di allarme del gennaio 2014 che ha determinato la chiusura del pozzo di Chiusa con l’ordinanza commissariale. In verità sento di affermare che c’è stato l’impegno competente e continuo da parte di tutti i soggetti presenti al tavolo di concertazione e che la stessa proposta che ha trovato la condivisione di tutti è stato il frutto del riconoscimento di una situazione emergenziale che tocca anche il campo della Protezione Civile. Difatti l’ipotesi approvata per l’emergenza e, quindi, per breve periodo, è quella dell’utilizzo del pozzo di riserva di località Aterrana, ove anche le analisi di giornata danno valore zero sulla scala di misura degli inquinanti, quindi acqua pura ed in assoluto potabile. Precisasi che detta ipotesi non è stata avanzata nella fase precedente in quanto il pozzo aggiuntivo di Aterrana costituisce la preziosa riserva idrica alla quale fa ricorso in situazioni che toccano la Protezione Civile e, quindi, decisamente la salute pubblica. Si aggiunga che la società Alto Calore Servizi si è fatta carico di provvedere con i crismi dell’urgenza alla definizione dell’impiantistica e della pompa di pescaggio da installare in detto pozzo, che alimenterà per gli ulteriori 8 litri al secondo la condotta idrica che ha già una portata di circa 50 litri al secondo. Tale soluzione potrà essere raggiunta in tempi brevi e si confida nella comprensione del problema da parte della comunità e nel senso di responsabilità che tutti abbiamo dimostrato di avere di fronte a situazioni sicuramente gravi e complesse. Nel medio periodo necessita procedere, previa autorizzazione delle autorità che stanno svolgendo sull’area i dovuti accertamenti, all’emungimento delle acque di superficie degli altri pozzi per poi dar corso a nuovi esami e nuove analisi delle acque e alla successiva utilizzazione delle stesse nella rete di distribuzione. Nella terza fase necessita un intervento di normalizzazione del territorio interessato alla bonifica per garantire all’intera area del montorese e ai cittadini che ci vivono la tranquillità e la tutela assoluta della salute. In detto incontro il sottoscritto Sindaco ha particolarmente sottolineato la necessità dei controlli da intensificarsi in senso complessivo, a tolleranza zero sia per quanto concerne i punti di adduzione idrica presenti sul territorio per qualsiasi uso, sia per quanto concerne l’aria che si respira con particolare riferimento alle parti di territorio prossime all’impianto di depurazione di Solofra, sia per quanto riguarda i terreni soprattutto nelle fasce contigue all’asta fluviale della Solofrana. Ritengo che questa nota rappresenti un’informativa essenziale per la cittadinanza e che affermi ancora l’assoluta potabilità dell’acqua che sgorga da tutti i rubinetti nelle case, contribuendo ancora a confermare serenità e tranquillità a tutti per il consumo idrico e per l’acqua che oggi noi utilizziamo. Voglio ringrazia il Sig. Prefetto e i rappresentanti legali e tecnici di tutti gli Enti che hanno avuto parte in questo lavoro impegnativo per dare soluzione al problema di che trattasi.

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