The Vagabonds, Carratù: “I play off? Ci sarà da divertirsi”

0
67

Da “Il Biancoverde” n. 22 del 7 febbraio 2014

Ha realizzato con le sue mani lo striscione “Vagabonds Piazza di Pandola” nell’estate del ’95 con Sibilia Presidente. Il tifosissimo di Piazza di Pandola, Gianni Carratù segue da sempre le sorti dei lupi. I colori biancoverdi, per lui, rappresentano una grande passione, un sentimento costante: “Accompagno l’Avellino Calcio da molto tempo e devo dire che quest’anno, mi ha sorpreso incredibilmente, soprattutto nel corso del girone di andata. Sapevo – dichiara Carratù – che la Serie B non sarebbe stato un campionato semplice da affrontare ma, sinceramente, non mi aspettavo che la squadra si calasse in una mentalità così grintosa e vincente. Merito, soprattutto di mister Rastelli che è riuscito, in poco più di due anni, a mantenere un gruppo saldo ed infervorato.
L’Avellino dimostra, gara dopo gara, di lottare con grande entusiasmo – prosegue – e di voler raggiungere obiettivi importanti ed ambiziosi. In ogni partita, la squadra impiega cuore, determinazione, grinta e fame di vittoria. E’ questo che rende maggiormente felici noi tifosi che la amiamo e la sosteniamo. Vedere un gruppo reattivo e motivato, rende lo scenario più avvenente, senza alcun dubbio”.
Rastelli su una panchina di Serie A? “Tra qualche anno non mi stupirebbe affatto – asserisce il tifoso di Montoro -. E’ un tecnico caparbio, testardo, attento ed ostinato. Sa bene quello che vuole dalla squadra. E su ogni campo e contro ogni avversario. Il mister è capace di trasmettere grande equilibrio alla squadra e la sua mentalità vincente regna sovrana in casa biancoverde, inutile negarlo. Prepara, studia ed analizza gli antagonisti in maniera quasi maniacale ed i risultati lo attestano in maniera chiara”.
Si sofferma sul mercato di gennaio l’amico Gianni e sulla trattativa sfumata per il laterale mancino della Ternana Antonio Zito: “L’Avellino ha una solida società alle spalle, che bada pure a far quadrare i bilanci. E non sbaglia. Anni addietro ci siamo affidati a grandi nomi che, sul rettangolo di gioco, hanno poi dimostrato ben poco. Dunque, credo sia meglio far ricadere la scelta su giocatori motivati piuttosto che straconosciuti per la loro fama. La notorietà non è sempre sinonimo di consistenza.
Sull’esterno umbro, credo che la Ternana si sia fatta due calcoli ed abbia deciso di tenerselo stretto e non lasciar rafforzare l’organico dell’Avellino. Portare un giocatore come lui in Irpinia, avrebbe permesso alla dirigenza tecnica di poter completare l’organico con valide alternative e per noi sarebbe stato il top. I lupi incutono timore alle avversarie. Giocano le partite con il coltello tra i denti e del loro pubblico, poi, ne parla, ormai l’Italia intera. Il “Partenio – Lombardi” gremito è uno spettacolo che non si cancella facilmente. E’ il valore aggiunto di questa squadra. Una realtà calorosa, infiammante che rende speciale ogni gara casalinga e non”.
Sul campionato e la meta che i lupi raggiungeranno conclude: “Da tifoso vorrei la Serie A, senza dubbio, anche se sono consapevole che squadre come Empoli e Palermo fanno la differnza in questo difficile ed estenuante campionato. Andremo, certamente, a disputare i play off e ci divertiremo molto. Ce li giocheremo a viso aperto con l’energia che ci contraddistingue”.

LASCIA UN COMMENTO

Please enter your comment!
Please enter your name here