Statuto, finanze, lavoro: la sfida di Franco D’Ercole per le regionali

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Antonietta Miceli – Giungere all’approvazione dello Statuto regionale, permettendo così il varo di una nuova legge elettorale che possa permettere a tutti i comuni della Campania di avere equa rappresentanza politica; abbattere, o quanto meno restringere, la bieca logica di un clientelismo che impone alla politica di vestirsi di oneri che non le appartengono, negando il principio della meritocrazia; ed ancora, risanare le finanze regionali che, soprattutto nel campo caldo della Sanità, sta rasentando le soglie di uno squilibrio irreversibile. E’ questa la strada che intende perseguire l’onorevole Franco D’Ercole, consigliere regionale uscente, ricandidatosi con Forza Italia a sostegno della presidenza di Italo Bocchino, che bacchetta i nei di un sistema politico di governo che a suo giudizio “non ha proprio più niente da dire”. “Problemi che l’Irpinia potrà vedere risolti solo mandando a casa Bassolino. Perchè è stato lui – spiega D’Ercole – che non ha voluto affrontarli per primo, come nel caso dello Statuto regionale, senza la cui approvazione non è stato possibile garantire una legge elettorale più giusta”. “Al 99 per cento – commenta poi l’esponente di An, relativamente alle richieste maggiormente avanzate dal popolo degli elettori – la gente viene a chiedere ai politici in campagna elettorale il posto di lavoro. Una vecchia abitudine del nostro sistema politico che ha ingenerato nella gente una forma mentis da scardinare. La politica deve impegnarsi a creare posti di lavoro, non a darli. Certo, il bisogno di lavoro è reale, lampante. Ma per creare nuove opportunità e nuovi spazi occorre dare una svolta al sistema burocratico che opprime la nostra provincia. E si può incidere positivamente in tal senso solo facendo il proprio dovere e non promettendo ‘piaceri’ solo per acchiappare voti”. Parole non morbide nei confronti di un centrosinistra, a suo giudizio, in realtà, diviso “unito solo in nome di un accordo elettorale finalizzato alle elezioni”. “Dovrebbero avere un programma comune che non hanno” continua D’Ercole, riferendosi in particolare alla querelle ‘termovalorizzatori’ che non vedrebbe d’accordo Bassolino con Rifondazione. “Di fronte a ciò, l’elettore a chi deve credere? Cosa deve pensare? Esistono contraddizioni di fondo che non sono ben messe in risalto”. Infine, altro punto hard del programma elettorale, ricondurre le finanze regionali ad uno stato di salute soprattutto per quel che concerne la sanità. “La settimana scorsa – sottolinea l’esponente filofiniano – è stato contratto un altro mutuo di 400 milioni di euro. Pochi mesi prima ce ne era stato un altro di 800 milioni. Fra un anno non avremo più un bilancio. Vogliamo una razionalizzazione vera della spesa sanitaria – conclude – non quella che ha portato avanti fino ad ora De Mita”.

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