Petruzziello: “Preoccupato per parole di Basso su sviluppo”

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Il segretario della CGIL di Avellino, Vincenzo Petruzziello, interviene sulle dichiarazioni rilasciate dal Presidente di Assindustria di Avellino, dottor Sabino Basso, proponendo un ulteriore spunto di riflessione e per supportare le sollecitazioni avanzate dal rappresentante degli industriali di Avellino. “Le preoccupazioni del presidente di Assindustria, Sabino Basso, sono condivisibili, ma la Cgil le ha manifestate ancor prima della esigenza manifestata dalla Regione Campania di procedere all’accelerazione della spesa. Il Patto dello Sviluppo, di fatto, ha già assolto alle funzioni di regia, per coordinare gli interventi sull’Irpinia, individuando nell’Alta Capacità, nella stazione logistica, nella banda larga ed ultralarga, nei contratti di programma e nei progetti per la depurazione e le reti idriche, le linee guida di un progetto organico di sviluppo della Provincia di Avellino. La Cgil ha sollecitato all’inizio dell’autunno scorso, la costituzione di una cabina di regia per il controllo della spesa dei fondi per le aree industriali in crisi, un suggerimento che fu fatto proprio dall’assessore Martusciello e che aveva come necessità, quella di individuare gli investimenti a supporto di aziende che avrebbero creato occupazione e sviluppo, quella di non disperdere i finanziamenti in mille rivoli, e soprattutto al fine di dare certezza nei tempi e nell’impegno di spesa. Principi che anche il Patto per lo Sviluppo ha sempre evidenziato, quali condizioni necessarie per far ripartire lo sviluppo e l’Irpinia. Lo scorso 8 ottobre, ben tre mesi fa, il presidente della Regione Stefano Caldoro, ha assunto l’impegno di riunire il Tavolo per il Patto per lo Sviluppo, facendo proprio lo strumento e riconoscendo a questo, l’elemento più avanzato della discussione sullo sviluppo dell’Irpinia, in quanto contenitore di riferimento dei progetti individuati per una nuova strategia di sviluppo. Come ha sottolineato Basso, del resto, il Patto ha più volte aggiornato ed attualizzato gli interventi, alla luce dei cambiamenti che negli anni sono occorsi, purtroppo sempre di segno negativo ed aggravanti di una situazione che lo stesso presidente di Assindustria definisce di “estrema debolezza strutturale della Provincia di Avellino”. Nel suggerire di non lasciarsi andare a sterili campanilismi che seguono la logica dello “spendere tanto per spendere” così come Basso ammonisce, il Patto per lo sviluppo ha rappresentato una sintesi virtuosa, individuando ambiti di intervento, infrastrutture materiali e immateriali in primis, logiche di sviluppo, strategie complessive e di indirizzo organiche. Con il Patto per lo sviluppo e le misure in esso contenute si è detto che l’irpinia deve diventare un corridoio di congiunzione tra il Tirreno e l’Adriatico, tra il Nord ed il Sud. A questa richiesta si è risposto individuando nell’Alta Capacità con la stazione logistica della Valle Ufita, non solo una linea di passaggio, ma un punto di trasformazione merci che dia impulso alla produzione. Con le due bretelle Lioni-Grotta e Pianodardine – Paolisi, il Patto ha voluto suggerire due elementi di importanza vitale, da un lato il collegamento incrociato sull’asse Nord-Sud ed Est-Ovest e due possibilità di immediato rilancio dell’edilizia. Lo stesso si è fatto indicando nel progetto di rifacimento delle reti idriche e della depurazione, un elemento a immediato vantaggio di numerosi comuni e al contempo dei distretti industriali ancora oggi in sofferenza, non ignorando anche l’aspetto della gestione pubblica dei servizi. A riprova dell’organicità del progetto previsto dal Patto, la nascita, nell’ultimo anno, di quella che p stata definita la Vertenza IRPINIA, nella quale si innestano i non secondari riferimenti alla vicenda della IRISBUS, dei TRASPORTI, SANITA’, FORESTAZIONE, della formazione e dell’occupazione, unitamente alla visione complessiva della salvaguardia del territorio. E’ inopinabile, però, che la REGIONE CAMPANIA, pur con la presa d’atto manifestata da Caldoro l’8 ottobre scorso, abbia avuto un atteggiamento dilatorio rispetto alle necessità dell’Irpinia. Nel rilanciare il patto dello sviluppo, infatti, la CGIL di Avellino ha chiesto due condizioni imprescindibili, certezza dei tempi e chiarezza sugli impegni di spesa. Devo ricordare, infatti, che la Lioni-Grottaminarda è stata inaugurata con la posa della prima pietra nel gennaio 2012, da allora nessun cantiere è stato aperto. Voglio ricordare ancora che è definitivamente passato il progetto dell’Alta Capacità, e dopo un ulteriore passaggio, per quanto superfluo, chiesto ai sindaci dei comuni interessati dall’opera, ancora non arriva la tanto auspicata delibera regionale che dia il via libera il progetto. Lo stesso dicasi per il progetto delle reti idriche per il quale siamo ancora in attesa di conoscere le risorse disponibili. A luce di questi fatti incontrovertibili, non ritengo che il problema sia l’individuazione di una cabina di regia, funzione alla quale il Patto ha già assolto in maniera egregia, anche attualizzando i progetti . Allo stato è necessario che il REGISTA dia finalmente il CIAK si GIRA, mettendo in moto le macchine. Parafrasando, ciò vuol dire che la Regione Campania, oltre alla problematica della Terra dei Fuochi, che sicuramente merita la dovuta attenzione, passi dalla dichiarazione di intenti all’effettivo impegno per l’Irpinia, con due passaggi semplici, la realizzazione di un crono programma con tempi certi e soprattutto risorse immediatamente disponibili e spendibili. La CGIL condivide le preoccupazioni del presidente Sabino Basso, riguardo alla necessità di mettersi in cammino per non farsi trovare impreparati al momento dell’accelerazione della spesa, ma ritiene superfluo, duplicare funzioni e soggetti, che già nel Patto per lo Sviluppo hanno espresso una sintesi funzionale alla politica di sviluppo di cui l’Irpinia necessita. Per questo, chiediamo che venga convocato il Tavolo per il Patto dello Sviluppo, alla presenza dei parlamentari irpini, dei consiglieri regionali, dei sindaci dei comuni irpini e delle parti sociali, proprio per ridare operatività concreta allo strumento”.

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