Avellino – A Palazzo di Città si riunisce una pubblica assise attesa. Un’assemblea che parte con fiumi di interrogazioni alla presenza anche di numerosi dipendenti Asa e di rappresentanti del Circolo Ekos di Legambiente. Si parte con le questioni del quotidiano. Poi gli scoppi di mano e di ira delle tute verdi che richiamano l’attenzione: “La città è in emergenza”, “Cosa ci importa di queste questioni”, “E’ una cosa indegna”, “Abbiamo raccolto i rifiuti con le mani”. E i tentati ripari del Presidente del Consiglio Vetrano: “Non potete bloccare i lavori”. Insomma, si va al nodo rifiuti. Al punto dolente. Prima però l’intervento del capogruppo di Libera Città, Antonio Gengaro: “Voteremo a favore della proposta del sindaco. Ma c’è una difficoltà oggettiva a dare risposte a tutti i cittadini. Si dovevano fare riunioni che non si sono tenute. Qualcuno se ne è anche andato in America”. In particolare, ai colleghi diessini: “Cose del genere ad Avellino non sono mai accadute soprattutto nella storia del vostro partito. Questa è solo la goccia che ha fatto traboccare il vaso. In realtà c’è una manifesta incapacità di gestione da parte del Cosmari, se ne devono andare. Il Consiglio deve mandare a casa le amministrazioni incapaci”. Applausi. Si vota per l’inversione dell’ordine del giorno. E la parola passa al sindaco Giuseppe Galasso. Un intervento connotato da toni amari: “In questi giorni, più degli altri, vado a piedi per la città. Ma non devo giustificarmi. Non ho responsabilità come sindaco. Capisco la sofferenza. Ognuno ha un suo ruolo da svolgere. E quando ho saputo che il presidente del Cosmari se ne era andato al Columbus Day non potevo non sottolinearlo. Osservo pure che in 20 giorni nessuno del Cosmari è stato vicino al sindaco. E allora dobbiamo chiederci: serve? Ne servono due?”. Il primo inquilino di Piazza del Popolo ricorda poi il recente incontro col sindaco di Ariano Irpino Domenico Gambacorta. “Vive lo stesso dramma. Perché se la prendono con l’amministrazione? In realtà il problema si risolve a monte”. E sottolinea i disagi di tutti i primi cittadini che hanno bisogno di qualcuno che li aiuti in tutto ciò. Il discorso torna ai ruoli: “Ringrazio l’Asa e il Cdr. Sono a conoscenza del lavoro che svolgete, so che non avete orari in questo periodo. Conosco le difficoltà dell’impianto di Pianodardine costretto a recepire anche le istanze di altre realtà”. Insomma, per Galasso mancano gli anelli discarica e inceneritore. Tante emergenze in tre anni di sindaco. Si parla di sito intercomunale, ma i Comuni hanno difficoltà ad individuarlo. Soprattutto credo che debba essere trovato da chi è preposto”. Come a dire la chiave non è ‘farsi la lotta tra poveri’, “…il problema è di tutti. Tutti dobbiamo fare un passo indietro per aiutare Bertolaso. La realtà non può aspettare”. Tuttavia l’emergenza esiste e il primo cittadino è pronto a chiudere scuole e mercati: “…fino a questa mattina non si era a rischio, ma non aspetterò che il rischio si concretizzi”. Insomma, per Galasso è proprio l’ora delle ‘decisioni popolari’. Dopo l’intervento del sindaco il Consiglio sospende i lavori per individuare una risposta da fornire ai lavoratori. E si rimanda la discussione con Asa e Cosmari al prossimo 18 ottobre.
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