Alta Tecnologia: arriva il terzo polo di ricerca in Irpinia

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Morra De Sanctis – L’Alta Tecnologia fa di nuovo tappa in Irpinia e tenta l’ennesimo freno alla ‘fuga di cervelli’. Dopo l’apertura ufficiale del centro Biogem di Ariano Irpino e l’inaugurazione del Don Gnocchi di Sant’Angelo dei Lombardi, i riflettori si accendono ora sul comune guidato dal sindaco Gerardo Capozza, grazie a cui l’Alta Irpinia diventa ancora una volta fucina della sperimentazione e della ricerca scientifica di prima linea, questa volta legata al filone farmaceutico. Protagonista, l’area Asi di Morra De Sanctis, dove ieri si è brindato a un doppio ‘battesimo’: il taglio del nastro dello stabilimento di produzione della Altergon Italia srl e la posa della prima pietra dell’annesso polo di ricerca in Biotecnologie, progetto nato in sinergia con l’Università di Napoli e dietro collaborazione del Professore Mario De Rosa. Il tutto alla presenza di ospiti di primo piano: a porgere i saluti iniziali, il sindaco di Morra, Capozza; dopo di lui, Arturo Licenziati, presidente Ibsa e Salvatore Cincotti, Ad Altergon Italia, hanno puntato l’attenzione su: “Investire controcorrente in Irpinia … si può’. Tra i presenti anche Pietro Foglia, guida riconfermata dell’Asi, che si è concentrato sul rilancio dei nuclei industriali delle aree del cratere e numerosi sindaci del comprensorio. E’ toccato a Mario De Rosa, responsabile del centro di competenza BioteKnet presentare il progetto di ricerca nelle Biotecnologie. All’evento hanno partecipato anche Rosa D’Amelio, assessore regionale alle Politiche sociali, Angelo Montemarano, assessore regionale alla Sanità, e Ciriaco De Mita, coordinatore regionale della Margherita. Le conclusioni sono state affidate a Luigi Nicolais, Ministro per le Riforme e l’Innovazione nella Pubblica amministrazione. Il nuovo impianto per le biotecnologie va ad arricchire, dunque, un disegno che non è solo quello della struttura aziendale della Altergon, ma è soprattutto il progetto di un territorio che accoglie così il terzo importante gioiello tecnologico a livello nazionale, reso possibile da una forte ed importante sinergia tra mondo pubblico, privato e Università. “Per me è motivo di grande soddisfazione – spiega la fascia tricolore Capozza –. Dopo tante cose dette, si vede la prima azione concreta nell’ambito della ricerca: il modo migliore per investire i fondi disponibili e per favorire non solo il rientro dei cervelli, ma impedirne anche la fuoriuscita”. Dopo la cerimonia, il Ministro Nicolais ha fatto visita anche al vicino stabilimento Ema: “Uno dei tre centri mondiali finalizzato alla microfusione aeronautica. E’ uno dei nostri grandi orgogli: da 60 unità lavorative iniziali, è salito a ben 230 che potranno aumentare ancora di più perché si tratta di un settore di nicchia improntato all’alta specializzazione”. (di Antonietta Miceli)

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