Contro l’apertura di Difesa Grande ad Ariano la spedizione dei mille

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Ad Ariano la spedizione del mille. Studenti, parroci, commercianti, agricoltori, tutti uniti ad un solo grido: ‘No alla riapertura di Difesa Grande’. A partire dalle 8.00 di questa mattina, negozi barricati, attività sospese e tanta, tanta partecipazione al raduno di contrada Cardito. A guidare il corteo mezzi agricoli e striscioni che lentamente hanno invaso la Statale 90, luogo simbolo dei corsi e ricorsi storici del Tricolle che intende ripercorrere gli stessi passi compiuti nel 2004 e raggiungere lo stesso obiettivo: impedire la riapertura della discarica. A testimoniarlo uno slogan che ha davvero colpito e perché no, sollevato ilarità: ‘Siamo più ‘incazzati’ del 2004’. Oltre ai cittadini, ben 28 sindaci (Grottaminarda, Mirabella Eclano, Bonito, Panni, Monteleone di Puglia, Anzano di Puglia, Accadia, Orsara, Carife, Casalbore, Castelbaronia, Fluneri, Frigento, Gesualdo, Greci, Melito Irpino, Montaguto, Montecalvo Irpino, San Nicola Baronia, San Sossio Baronia, Savignano Irpino, Scampitella, Sturno, Trevico, Vallata, Vallesaccarda, Villanova del Battista, Zungoli, Fontanarosa, Luogosano, Sant’Angelo all’Esca, Taurasi e Paternopoli) hanno contribuito ad un sostegno che vede la Valle Ufita tutta unita, stretta intorno alla morsa di una “ingiustizia di cui il territorio non vuole più essere vittima”. Con i sindaci anche le associazioni ambientaliste, i sindacati e tutti coloro che hanno sentito la necessità di apportare il proprio personale contributo a sostegno di una lotta di salute e civiltà. ‘Non vi permettete’: è lo striscione che impera potente dinanzi al corteo, un motto che ha sostituito il fantomatico ‘Giratevi’ ma che appare deciso e minaccioso così come il suo ‘predecessore’. Insomma, il Tricolle guarda dall’alto la schiera di fanti che lottano contro una decisione che appare chiaramente non condivisa. E silenzioso attende risvolti che, almeno per il momento, tardano ad arrivare. Una sorta di silenzio che aumenta le speranze e accresce la tenacia. “Ora siamo più forti – è stato il grido del sindaco di Ariano Domenico Gambacorta – Non ci piegheremo mai più alle decisioni del commissariato”. Forti anche grazie all’aperto contributo manifestato nei giorni scorsi dall’ente di Piazza Libertà. “Per riaprire Difesa Grande occorre anche l’ok della Provincia ma la stessa De Simone ci ha assicurato di opporsi in qualsiasi modo ad un provvedimento che possa ledere i nostri interessi”. E oltre alla volontà di chiudere definitivamente battenti con una storia tornata alla ribalta non si sa in quale modo, anche una ulteriore richiesta: “L’area dovrà essere bonificata e messa in sicurezza”, atto che chiuderebbe in modo definitivo il capitolo di Difesa Grande. Insomma, toni senza dubbio infervorati ma un grande senso civico e di decoro che ha contraddistinto la manifestazione di Ariano. Ma la presa d’atto, anche agli occhi più disattenti, è palese: oggi o un potenziale domani i camion della Fibe non riusciranno ad abbattere la fortezza del Tricolle. I cittadini lo hanno giurato! (m.d.p.)

Dalla Regione l’appoggio di Franco D’Ercole
“L’Irpinia, come il resto della regione rischia di essere sommersa dall’immondizia. Ma non può essere Difesa Grande a pagare per tutti”. Proprio questa mattina il capogruppo regionale di An Franco D’Ercole ha espresso solidarietà all’amministrazione e alla popolazione. Una solidarietà piena e convinta. “Sono certo che si voglia ancora penalizzare la cittadina del Tricolle e non credo che la riapertura sarebbe temporanea, anche perché l’amministrazione provinciale non ha individuato alcun sito alternativo, né fornisce indicazioni su eventuali ipotesi formulate. E’ grave ed intollerabile che la città di Ariano venga considerata una mega discarica. Condivido le proposte espresse dal sindaco Gambacorta e capisco il malcontento della gente. Chiedo con forza alla regione e all’amministrazione provinciale un intervento affinché Ariano non finisca in ginocchio, sommersa dai rifiuti di una provincia intera”.

La solidarietà di Giulia Cosenza
“La politica deve riappropriarsi del suo ruolo. E questo deve avvenire anche nel delicato settore che riguarda la gestione del problema rifiuti”. Anche i rappresentanti locali del Governo centrale intervengono a sostegno di Difesa Grande. “Non si può condannare la città di Ariano – spiega Giulia Cosenza – Non si può pensare di risolvere l’emergenza penalizzando con ostinazione un territorio che ha già dato negli anni passati. Esprimo piena e convinta solidarietà alla popolazione e sostengo il fermo ed incondizionato diniego espresso dal sindaco Domenico Gambacorta all’ipotesi di riapertura dello sversatoio. I rappresentanti politici ed istituzionali deputati a risolvere la scandalosa vicenda dei rifiuti in Campania hanno il dovere di intervenire, smettendola di scaricare le proprie responsabilità. Sulla vicenda di Ariano ribadisco la fermezza della mia posizione. Non si può riaprire la discarica di Difesa Grande per risolvere l’emergenza rifiuti in Irpinia. E’ingiusto nei confronti non solo della cittadinanza di Ariano, ma anche nei confronti di tutta la popolazione della Valle Ufita e della Valle del Cervaro a cui esprimo la mia più sentita solidarietà”.

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