“Quella che è venuta giù di schianto, in una zona che fa gola a molti, non è un vecchio rudere come qualcuno ha affermato, ma un’ala di Villa Salomone, una delle ville più belle della città, lasciata da anni in un vergognoso stato di abbandono, nella generale indifferenza di una città che ha perduto ogni memoria di sé”. Così in una nota Franco Festa del Comitato per la salvezza della Dogana.
“Noi non sappiamo di chi sia la responsabilità di quello sfascio: sappiamo però che la legge tutela in ogni caso i beni come quelli e se non è stato fatto tutto ciò che si doveva, per incuria dei privati, per superficialità della Soprintendenza o per ignavia del Comune, le responsabilità vanno accertate e perseguite. La strada è quella indicata dal Procuratore della Repubblica Di Popolo nei confronti dell’abbandono della Dogana, con la speranza che quel percorso non s’ interrompa. Non vorremmo che il prossimo crollo riguardi proprio la Dogana, o la chiesa di San Nicola dei Greci, o quella di San Leonardo, beni da tutelare con cura e con amore e il cui abbandono catastrofico grida invece vendetta. E’ vano aspettarsi cenni di vita, in questo campo, dal commissario Guercio, che agli iniziali impegni di far camminare celermente la pratica di esproprio della Dogana ha fatto seguire il nulla. Sono i cittadini che debbono uscire dallo stato di insensibilità in cui si trovano, di disamore per la loro martoriata città e pretendere che la loro storia vada difesa e tutelata. Altrimenti, è davvero la fine”.
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