Finale di stagione al Gesualdo con la magia di Eduardo De Filippo

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Avellino – La Grande Magia di Eduardo De Filippo, portata in scena dal figlio Luca, per il finale di stagione della Rassegna di Grande Teatro al “Carlo Gesualdo” di Avellino, in programma sabato 6 aprile alle 21 e in replica domenica 7 alle 18.30. Con il grande teatro napoletano di Luca De Filippo si chiude la principale rassegna del Teatro “Carlo Gesualdo” di Avellino. La stagione del “Grande Teatro” del comunale irpino chiude i battenti con un testo meno conosciuto ma di notevole spessore come “La Grande Magia” scritto tra il 1947 e il 1950 dall’immenso Eduardo e ripreso dal grande Giorgio Strehler a partire dal 1985. “La Grande Magia” di Eduardo ritorna in scena grazie al lavoro di Luca De Filippo che con la sua compagnia, circondato da artisti del calibro di Massimo De Matteo e Carolina Rosi, riconsegna alle scene e ai costumi di Raimonda Gaetani un’edizione tanto contemporanea quanto fedele al testo originale. La realtà, l’illusione, la vita stessa saranno i temi principali che costituiranno il leit motiv dell’ultimo atto della stagione teatrale del “Carlo Gesualdo” di Avellino targata Luca Cipriano e resa possibile anche grazie alla collaborazione con il Teatro Pubblico Campano diretto da Alfredo Balsamo. Continuando il lavoro di approfondimento sulla drammaturgia di Eduardo del primo dopoguerra, la Compagnia di Teatro di Luca De Filippo propone una delle commedie meno rappresentate del grande drammaturgo napoletano. Il professor Otto Marvuglia, interpretato da Luca De Filippo, è il protagonista della vicenda. E’ il mago che, durante uno spettacolo pubblico, fa sparire in un sarcofago la moglie di Calogero di Spelta (Massimo De Matteo) consentendo così la fuga della donna con il suo amante misterioso. Il mago Marvuglia farà poi credere al marito “cornuto” che potrà ritrovarla solo se aprirà con totale fiducia nella fedeltà della moglie la scatola dove ritiene di aver rinchiuso la donna. La signora alla fine tornerà dal suo Calogero pentita, che, però, si rifiuterà di ammetterne la ricomparsa, preferendo restare ancorato ad un’aspettativa, ad un atto di fede, ad un compromesso tra realtà e magia. A chi gli chiedeva cosa avesse voluto dire con “La Grande Magia”, Eduardo rispondeva che «la vita è un gioco, e questo gioco ha bisogno di essere sorretto dall’illusione, la quale a sua volta deve essere alimentata dalla fede. Ogni destino è legato ad altri destini in un gran gioco eterno del quale non ci è dato scorgere se non particolari irrilevanti». Se si considera il periodo di scrittura e prima messa in scena del testo, che va dal 1947 al 1950, “La Grande Magia” è un testo coraggiosamente sperimentale, con numerosissimi riferimenti meta teatrali: Eduardo parla in modo preciso del rapporto tra il mondo del teatro e quello degli spettatori, e dei confini, invisibili ma invalicabili, tra queste due realtà complementari.

«Le ragioni per le quali si sceglie una commedia sono sempre molteplici ed è difficile trovare a tutte una spiegazione. La grande magia nasce in un contesto storico affine a quello di Napoli milionaria!, Filumena Marturano e Le voci di dentro – spiega Luca De Filippo – tuttavia trovo che questa commedia, rispetto alle altre che ho messo in scena sino ad ora, abbia uno sviluppo differente e del tutto originale. Fu rappresentata solo in due occasioni, in passato, una prima volta da Eduardo stesso, poi da Giorgio Strehler, nel suo spettacolo al Piccolo, e sono per me due grandissimi precedenti. Se negli altri tre testi che ho citato, Eduardo aveva riflettuto sulla società, con i limiti, le ipocrisie, i condizionamenti che imponeva all’individuo, nella Magia lascia spazio all’introspezione e all’amara disillusione sulla possibilità di assistere, in Italia, ad un reale cambiamento. La speranza di un’inversione di tendenza venuta meno. Pertanto all’individuo non resta che cullarsi nell’illusione che tutto vada bene. Una scelta valida, utile a sopravvivere, ma perdente, nel privato, come nel pubblico».
I biglietti per assistere a “La Grande Magia” di Luca De Filippo sono ancora disponibili presso i botteghini di piazza Castello, aperti dal martedì al sabato dalle 10 alle 13 e dalle 17 alle 20 e la domenica dalle 16.30 fino all’inizio dello spettacolo.

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