Rogo Eliseo, Silvestri esprime sconcerto e indignazione

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Il coordinatore cittadino del Pdl, già consigliere comunale, Adelchi Silvestri, interviene sulla vicenda, salita alla ribalta nelle cronache cittadine, riguardante l’incendio doloso all’ex Gil. Un fatto che ha suscitato amarezza e sdegno e che ripropone con maggiore urgenza il problema della tutela delle opere pubbliche cittadine. “Quella dell’incendio all’ex Gil è una vicenda che mi provoca non poca indignazione e soprattutto sconcerto. Si tratta di un fatto gravissimo che ha interessato una struttura simbolo per la città capoluogo, da anni abbandonata a se stessa anche perché espressione dell’architettura fascista”.

“Il perché si è arrivati a questo – continua Silvestri – deve essere cercato non solo nelle responsabilità di chi ha appiccato l’incendio, e questo è compito che va lasciato alla magistratura, ma anche nell’immobilismo amministrativo che ha interessato la struttura dell’ex Gil, e dunque nell’incapacità gestionale di dare un senso alla struttura stessa, rimasta abbandonata anche dopo i lavori di riqualificazione e di restauro. Niente è stato fatto in questi ultimi anni per dare una collocazione stabile all’edificio, nella convinzione errata che potesse essere affidato ad associazioni culturali in grado di sostenere gli altissimi costi di gestione che ne sarebbero derivati. In più, l’immobilismo e l’assoluta mancanza di idee concrete da parte dell’amministrazione comunale hanno impedito di individuare una precisa funzione ed identità, determinandone così il totale abbandono. Sarebbe stato più opportuno indicare un imprenditore privato al quale affidare la gestione, e forse oggi l’ex Gil sarebbe salva”.

L’auspicio del coordinatore cittadino del Pdl è che la magistratura possa individuare al più presto gli artefici del vile gesto e affidarli alla giustizia, ma la stessa amministrazione comunale non può tirarsi indietro rispetto alle proprie responsabilità: “Mi auguro che la macchina della giustizia faccia presto il suo corso per individuare il responsabile dell’incendio, ma va considerata anche una responsabilità morale da parte dell’amministrazione, sindaco e giunta, colpevoli di non aver dato seguito a quanto deciso in consiglio comunale rispetto alla necessità di garantire la vigilanza e la videosorveglianza dell’edificio”.

Silvestri sottolinea inoltre come, nonostante le numerose manifestazioni di questi anni, la voce dei giovani non sia stata mai ascoltata: “Le proteste che ci sono state in questi anni, fino alle ultime manifestazioni con Occupy Avellino, sono state del tutto inascoltate. Evidentemente i giovani in questa città contano meno del due di briscola”.

Da qui il monito a imparare dagli errori fatti: “Alla luce di quanto accaduto, da questo momento bisognerà occuparsi di tutte le opere pubbliche cittadine abbandonate al degrado. – afferma – Dobbiamo ringraziare il caso o forse lo stesso Camillo Marino, se il suo prezioso archivio non è stato trasferito nell’ex Gil, altrimenti oggi avremo perso anche questo importante lascito”.

“In merito alle accuse formulate dall’ex presidente del Consiglio comunale, Antonio Gengaro, sulla revoca della vigilanza all’edificio – afferma il coordinatore del Pdl – voglio augurarmi che queste accuse, nei confronti del commissario prefettizio, si rivelino errate, in caso contrario si tratterebbe di un grave errore di valutazione da parte del commissario Cinzia Guercio”.

“Occorre – conclude Silvestri – a questo punto una riflessione attenta e ampia sul futuro di tutte le opere pubbliche e della cultura in questa città mortificata ed abbandonata. Non possiamo più stare a guardare di fronte a fatti così incresciosi, lasciando la nostra città in balia dei vandali”.

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