Avellino – Atmosfere incantate e fiabesche. Personaggi onirici ed evocativi. In una sola parola, da “Sogno”. E’ questo il nome scelto dal giovane maestro napoletano Carlo Alberto Palumbo per riunire in un abbraccio il ciclo di opere che presenterà al pubblico del Teatro “Carlo Gesualdo” domani, sabato 10 novembre. La mostra di Carlo Alberto Palumbo si inserisce nel progetto “Arte in scena duemiladodici” il progetto di “Teatro aperto” a tutte le forme d’arte, a tutti i linguaggi della cultura e a tutti i talenti che coltivano e difendono il bello, fortemente voluto dal presidente dell’Istituzione Teatro Comunale “Carlo Gesualdo” Luca Cipriano. Il vernissage della mostra del maestro Palumbo sarà inaugurato sabato 10 novembre alle 18 nel Foyer del Teatro comunale di Avellino alla presenza del presidente dell’Istituzione Teatro comunale “Carlo Gesualdo” Luca Cipriano, della storica dell’arte Kinira Monica Carbone del presidente della scuola d’arte napoletana IN forma of Art Marco Chiuchiarelli, del critico d’arte Stefano Chiuchiarelli e ovviamente dell’artista. Le opere proposte al pubblico del “Gesualdo”, sono tutte ispirate al “Sogno di una notte di mezza estate” di William Shakespeare, e sono il frutto del periodo pittorico più fecondo per Palumbo, quello coinciso con un fervido isolamento dedicato tutto alla poetica del più grande drammaturgo di ogni tempo. I dipinti, come sottolineato dal critico Stefano Chiuchiarelli posseggono una «perfezione formale e stilistica, una magnificenza dimensionale» che sarà sicuramente favorita da una messa in scena teatrale che costituisce l’impianto strutturale delle tele. «È come trovarsi davanti a un magico palcoscenico su cui attori evocati da chissà quale sovrannaturale quinta fanno il loro ingresso rivolgendosi, muti, a un pubblico che può ‘soltanto’ immaginare dentro di sé i possibili dialoghi dei personaggi». Il maestro Palumbo, rievocando l’epica del teatro elisabettiano, fa una scelta di campo ben precisa. Esclude gli eroi umani del mondo shakespeariano e decide di fermare sulla tele unicamente gli esseri che popolano le leggende celtiche. Ed ecco allora Oberon, il re delle fate, la sua sposa, Titania, il folletto Puck, e il contorno di elfi danzanti tipici della mitologia anglosassone. Unica concessione ‘umana’, il personaggio di Bottom il tessitore, che però dovrà pagare la sua incursione nel mondo del sogno: verrà trasformato in una creatura irreale, un corpo umano con la testa di asino. Tutti intenti ad agire su uno sfondo completamente scuro, assente di qualsiasi riferimento riconoscibile. L’esposizione di Carlo Alberto Palumbo rimarrà nel foyer del “Gesualdo” fino al 6 dicembre e i dipinti del maestro partenopeo potranno essere ammirati dal martedì al sabato dalle 10 alle 13 e dalle 17 alle 20.
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