Preservazione fertilità pazienti oncologici: il ‘modello’ Moscati

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Avellino – Approvato e finanziato dal Ministero della Salute, nell’ambito del programma “Guadagnare salute” del Centro Controllo Malattie, un progetto esecutivo su scala nazionale per la preservazione della fertilità nei pazienti oncologici. Cinque le regioni coinvolte: Liguria, Piemonte, Emilia Romagna, Lombardia e Campania. Punto di riferimento per quest’ultima regione è l’Unità Operativa di Fisiopatologia della Riproduzione e Sterilità di Coppia dell’Azienda Ospedaliera “San Giuseppe Moscati”, che ha svolto anche un ruolo fondamentale nell’elaborazione del progetto denominato “Il paziente oncologico lungo sopravvivente. Ridurre il rischio di complicanze riproduttive: un modello per le pratiche assistenziali di preservazione della fertilità”.

Il progetto si propone di sperimentare in Italia un modello di organizzazione per la preservazione della fertilità in pazienti oncologici strutturato sulla forma definita “Hub and Spoke”, allocando le attività in diverse tipologie di strutture del Sistema Sanitario Italiano (Aziende ospedaliere, Istituti di ricerca pubblici e privati, Istituti Oncologici, Università) dove, in questi ultimi anni, siano già state compiute sperimentazioni di pratiche e procedure per la conservazione della fertilità. Le strutture individuate nelle 5 regioni che partecipano al progetto (Hubs) dovranno stabilire rapporti funzionali con altre tipologie di strutture (Spokes) impossibilitate a realizzare progetti autonomi di preservazione della fertilità. Dopo aver effettuato il censimento delle Unità operative oncologiche per ognuna delle realtà sanitarie coinvolte e aver creato una rete tra tali unità operative e uno o più servizi di riproduzione Assistita, i referenti del progetto dovranno inoltre offrire una consulenza adeguata a tutti i pazienti oncologici in età riproduttiva rientranti nei protocolli gestionali condivisi tra le varie strutture.
“Con questo progetto – spiega Cristofaro De Stefano, responsabile scientifico dell’Unità Operativa di Fisiopatologia della Riproduzione dell’Azienda “Moscati” – l’ospedale di Avellino entra in una rete ristretta di eccellenze per competenze in oncofertilità. All’interno della nostra struttura è stato già predisposto un settore specifico per la gestione del progetto, che, tra l’altro, dovrà anche stabilire un sistema, sotto forma di rete tra le Hubs, per la condivisione di protocolli, linee guida, dati, nonché lavorare per la creazione di un unico database da collegare ai Registri Tumori locali e nazionali per migliorare la rilevazione dei dati dello stato di salute dei pazienti oncologici lungospravviventi”. (Alberto D’Errico)

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