Riordino – La Cgil alla manifestazione per Avellino Capoluogo

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La Cgil di Avellino sottolinea l’estrema contraddizione derivante dalla scelta del Governo di revocare ad Avellino lo status di capoluogo di provincia. Per la CGIL di Avellino, tale scelta, soprattutto dopo la decisione di salvare l’Irpinia con l’accorpamento al Sannio, riconoscendo la permanenza della Provincia, rappresenta “…un’aberrazione geografica, istituzionale ed un controsenso logico”

“Pur avendo apprezzato i principi ed i motivi alla base dell’accorpamento delle due Province, che guardano ad una razionalizzazione della spesa, ad uno snellimento delle funzioni, nell’ottica di sempre migliori e più efficienti servizi al cittadino, ed avendo rifiutato stupide contrapposizioni di campanile tra Sannio ed Irpinia – dice Vincenzo Petruzziello, segretario provinciale della CGIL di Avellino – non è immaginabile che per bilanciare il peso istituzionale di tra Avellino e Benevento, si decida di revocare lo status di capoluogo, anche perché in tal caso la decisione segue un principio puramente matematico. E’ pur vero – aggiunge Petruzziello – che con questo assetto, vengono messe a nudo, ancora una volta, le responsabilità politiche della regione Campania, che nel corso dei mesi non ha assunto alcuna decisione, subendo le scelte del Governo, senza procedere ad un riassetto territoriale che avesse potuto salvaguardare le identità della Campania. Oggi, la Regione, decide di chiedere semplicemente una proroga, senza comunque offrire alcuna soluzione e contributi al ragionamento. Adesso – conclude Petruzziello – è necessario sostenere l’azione legale per difendere l’identità di capoluogo di Avellino ed allo stesso tempo recuperare lo slancio e la dovuta attenzione da parte dei rappresentanti politici irpini, anche loro, non particolarmente pronti all’atto dell’emissione del decreto che già a luglio scorso aveva stabilito i criteri per i quali il comune di Avellino avrebbe perso lo status di capoluogo di provincia”.
La CGIL, nel partecipare domani, martedì 6 novembre, alla manifestazione popolare per la difesa di Avellino capoluogo, sottolinea la necessità di rendere organico e costante il movimento spontaneo che oggi si schiera a difesa della identità del capoluogo, anche per le altre questioni di attualità che interessano l’Irpinia, sulle problematiche dello sviluppo, della ripresa economica e dell’occupazione.

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