Avellino – Per Pierluigi Bersani, quella di Avellino non é stata sicuramente tra le piú calme delle tappe in giro per l’Italia alla ricerca di consensi per le prossime primarie. Il leader del Pd, dopo l’intervento al Teatro Partenio, é andato via visibilmente irritato e ancora assediato dai docenti precari e dalle tute blu della Irisbus che avevano richiesto qualche minuto di colloquio privato con l’ex ministro dello sviluppo economico.
E prima ancora, proprio Bersani aveva fatto da scudo a tutte le accuse lanciate dal palco da Nicola Palmarozza, operaio Irisbus prescelto a interagire con il leader del Pd dal palco del teatro. “Onorevole Bersani – aveva spiegato la tuta blu della Valle aufita – noi siamo arrabbiati con la dirigenza locale del Pd, che è incapace di imporsi a livello nazionale. Il Pd ha tradito le nostre aspettative, ed è il responsabile e il destinatario di tutta la nostra rabbia. Interrogazioni parlamentari sulla Irisbus, comunicati, interventi sono poco cosa. Avete fatto scadere un emendamento per il rifinanziamento del piano trasporti. Non vogliamo piú sentire promesse. Onorevole Bersani, noi non ci arrendiamo e la nostra disperazione sarà la vostra persecuzione, vi piaccia o no“.
Ad onor del vero, Bersani non si é tirato indietro al confronto e – sempre dal palco – ha candidamente ammesso di “… non avere tutte le leve per decidere sul piano trasporti”.
Non é stata facile per Bersani cosí come non é stato facile far capire a chi non ha lavoro da oltre un anno che si doveva adempiere al ‘protocollo’ e quindi, che non si poteva parlare con Bersani. E allora, come si fa a spiegare ai protagonisti del dramma lavoro in Irpinia che mentre chiude la Irisbus, a Grosseto l’amministrazione provinciale (retta dal bersaniano Leonardo Marras) e la Regione Toscana hanno siglato mesi fa un accordo industriale con la Cina per la produzione e vendita di circa 100 autobus urbani ibridi che andranno a sostituire quelli ormai vecchi in circolo per la Maremma? Che a Treviso, un analogo passaggio é stato fatto dalla Giunta leghista? E se tutto questo fosse il frutto dei vertici bilaterali tenuti dal premier Monti in Oriente? Sinceramente, non lo vogliamo pensare. Ma tant’é.
Centrodestra e centrosinistra si apprestano a celebrare le primarie e in primavera ci saranno le elezioni, quelle vere. Con buona pace dei ‘grillini’ e di quanti (presumibilmente tanti), quella domenica e quel lunedí, saranno al mare o al picnic in montagna.